Sindacati
Coronavirus, Taddeo (Cgil): ‘Fatebenefratelli non convocato a tavolo su emergenza’

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Abbiamo appreso con soddisfazione dell’incontro convocato dal Sindaco Mastella nella giornata di lunedì, alla presenza dei Direttori di Asl, Ospedale San Pio, Ordine dei Medici e Ordine Infermieri, per istituire una cabina permanente di regia su quanto sta avvenendo sull’intero territorio nazionale sul caso Coronavirus. E’ assolutamente opportuno che, in casi come questo, – spiega Pompeo Taddeo, segretario Fp Cgil Sanità privata – vi sia dialogo istituzionale tra gli enti preposti al monitoraggio, al controllo, all’organizzazione e alla prevenzione, ci fa specie notare però come un uno tra gli enti sicuramente importanti, in questa partita, sia stato escluso dal tavolo operativo proprio come se non esistesse.
E a poco serve la scontatezza che potrebbe derivare dal giustificare questa esclusione con argomentazioni più o meno plausibili: i lavoratori del Fatebenefratelli, Medici, Infermieri, Fisioterapisti, Ausiliari, Tecnici e Amministrativi, sono esposti in prima linea al rischio di contagio, e questo rende necessario il raccordo tra tutti gli operatori chiamati, in questo momento storico, a fare la loro parte per arginare il problema, esponendosi in prima persona in un ospedale con tanto di Pronto Soccorso!
Non sarà certamente una tipologia contrattuale (pubblico/privato) a mettere al sicuro il personale sanitario dai rischi epidemici, anzi! E non è nemmeno la mancata elargizione della apposita indennità di rischio (contrattualmente prevista per questi casi) a preservare l’ incolumità di chi è esposto dinanzi al malato, perché un operatore sanitario esercita la professione sia se è alle dipendenze di un ente pubblico, sia lavora nel privato convenzionato, sia se esercita la professione presso una clinica privata, sia se lavora fisso su un’ ambulanza!
La salute – conclude Taddeo – è un diritto di tutti, la prevenzione di essa è un diritto per tutti, il riconoscimento del rischio che incombe in capo a chi lavora per la salute è un dovere”.