POLITICA
Stadio, Principe: “Tutto si muove in questa città tranne che la convenzione”

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“L’amministrazione Comunale in questi giorni sta dando il meglio di sé stessa, dopo un periodo di assenza che dura da oltre 3 anni, precisamente dal giugno 2016. Si sono approvati progetti per la trasformazione urbana che vanno da Piazza Risorgimento, al Bus Auto, al Forno Crematorio al cimitero. Tutto fatto con una velocità supersonica, mescolata con le altre delibere nell’ultima giunta utile. Un sindaco che gestiste l’amministrazione comunale con nonchalance, affermazioni che tranciano tutti gli equilibri di un Consigliere Comunale, ma nessuno difende la propria dignità e soprattutto la città”. Così in una nota Vittoria Principe.
“Tutti lì speranzosi – attacca – che il Sindaco non si dimetta e con coup de theatre, annuncia di rimanere, e lì tutti pronti a festeggiare e consentire che il Comune, luogo della Comunità Beneventana, venga gestito come una cosa propria. In questa amministrazione tutto si può fare, almeno pare, tranne che accompagnare l’imprenditoria Sannita. A fronte dei tanti progetti approvati nel silenzio totale, c’è una convenzione quella dello stadio da sottoscrivere con la proprietà Vigorito che non decolla. Perché ci chiediamo, celeri con gli altri, resistenti con Vigorito e il calcio? Una realtà quella calcistica che salita alla attenzione nazionale per meriti sportivi, record indiscussi che lanciano il nome di Benevento ovunque e la risposta della amministrazione per la sottoscrizione di una convenzione che non c’è e che, stucchevolmente, va avanti da troppo. E meno male che la pazienza di Oreste Vigorito non esplode. Cosa c’è che non accontenta l’amministrazione? Perché il Sindaco con la sua truppa non parla chiaro alla città sull’argomento. Benevento non è non è una proprietà privata ma res pubblica da gestire nel rispetto delle regole e del buon vivere. Stiamo per tornare in Serie A, alla grande con record europei, andiamo con le carte in regola: si firmi questa convenzione.
Ma non si ferma qui, lo tsunami politico Mastella – conclude Principe -. Afferma che potrebbe ripensarci e restare con persone serie. Ci chiediamo la vuole smettere di sparare nel mucchio e fare i nomi dei poco seri? Con queste affermazioni è offensivo con tutti e poi parla di serietà? La città ha il diritto di sapere chi non è serio. La smetta di offendere, utilizzando un politichese che è abbondantemente superato e anche fastidioso. E per chiudere, un umile suggerimento: non sia blasfemo, scomodando anche la Patrona della città, la Madonna delle Grazie, per giungere ad una decisione politica; c’è chi alla Santissima si rivolge per cose molto più importanti, come la vita o lo star bene”.