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SANNIO

Airola, dissequestrata la scuola “Padre Pio”

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La scuola “Padre Pio” di Airola è stata dissequestrata in forza di atto del Sostituto Procuratore della Repubblica, Francesco Sansobrino. In tal senso il decreto di revoca del sequestro preventivo emanato nella giornata odierna.

Tutta la residua parte del plesso centrale di via Romano che ancora non era sotto sigilli (lotti “a” e “b”), quindi, torna nella piena ed immediata disponibilità del Comune, Ente proprietario della struttura. Come si ricorda, il padiglione “c” era già stato dissequestrato con precedente atto della Magistratura.

Sansobrino, nella giornata odierna, ha potuto acquisire l’atto con cui il Genio civile aveva provveduto a rilasciare, il giorno precedente, l’autorizzazione sismica in sanatoria. E che ha rappresentato la “chiave” per potersi procedere al dissequestro. L’atto della Magistratura – si legge nella nota – conferma quanto ai politici e tecnici del Comune di Airola era già noto rispetto alla assoluta sicurezza della scuola “Padre Pio”.

Nessun dubbio è sussistito mai rispetto a tale requisito: diversamente gli amministratori stessi mai avrebbero acconsentito che fosse compromessa la incolumità dei piccoli della Comunità. Ancora una volta il Comune di Airola ribadisce come la questione non ha mai avuto riguardo ad aspetti “sostanziali” – connessi, ci si ripete, alla sicurezza dell’edificio – bensì esclusivamente ad un aspetto di natura burocratica.

L’Amministrazione comunale di Airola, che sempre è stata fiduciosa nell’operato della Magistratura, si scusa con le famiglie per il disagio, suo malgrado, determinatosi. E ringrazia le stesse, i piccoli studenti, il personale scolastico tutto e le strutture ospitanti per la grandissima collaborazione profusa nella gestione di tale situazione emergenziale. Ma anche tutti quanti, politici, dipendenti comunali e professionalità varie che hanno fornito i supporti di competenza. Con successivi avvisi saranno indicati tempi e modalità di rientro per studenti e docenti all’interno dell’edificio.

IL COMMENTO DELL’OPPOSIZIONE – “Cantare vittoria per i propri errori – scrivono i consiglieri d’opposizione Bartolomeo Laudando e Giuseppe Maltese – conferma la superficiale gestione della maggioranza. Inutili sono i tentativi di scaricare ad altri le proprie responsabilità. La denuncia politica fatta nel 2017 rimane: la scuola elementare Padre Pio, nel 2003 è stata certificata con criticità sismiche (e un indice di vulnerabilità pari a 0,6) tanto da suggerirne l’alleggerimento strutturale. Nel 2016, la maggioranza ha fatto fare dei lavori che l’hanno invece appesantita, riducendone l’affidabilità in caso di terremoto (con un indice di vulnerabilità pari a 0,2) e impedendone l’adeguamento sismico per un lungo periodo.

I fatti che hanno portato al sequestro – spiegano – non dipendono dalla nostra denuncia, ma dalle scelte sbagliate del Sindaco, degli assessori e dei consiglieri che li sostengono. Quattro anni fa, su proposta dell’allora Assessore ai Lavori Pubblici, Ing. Vincenzo Falzarano, la Giunta Comunale di Airola approvò i lavori della Scuola Padre Pio” che hanno portato al sequestro per mancanza delle previste certificazioni. Ma perché furono fatti i lavori abusivi? Perché solo oggi la sanatoria? Eppure l’Assessore proponente è un tecnico; la materia è suo pane quotidiano. Gridare vittoria non cambia i fatti. Rimangono le scelte del 2016 che causarono anche una multa di € 120.000,00 per avere chiuso in anticipo il bando di gara dei lavori in questione (35 giorni invece dei 60 previsti dalla Legge) che ha visto una sola ditta partecipare.

Altro che buco nell’acqua. Il buco lo sta facendo la maggioranza nelle casse del Comune, a discapito di tutti i cittadini airolani che pagano le tasse .
A chi ci accusa – concludono Laudando e Maltese – ricordiamo che è nostro dovere tutelare gli interessi dei cittadini e che i comportamenti di chiusura antidemocratica della maggioranza costituiscono insopportabili abusi (di potere) illegittimi ed illeciti, difronte ai quali noi non possiamo e non vogliamo stare zitti e fare finta di niente”.

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