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Ceniccola: “Riforma vera in Regione? Con lo stesso numero di consiglieri per provincia”

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“Il dibattito che si è sviluppato in questi ultimi giorni sul tema della “rappresentanza” in seno al Consiglio Regionale della Campania e, in particolare, sul numero dei Consiglieri da attribuire alla nostra provincia  (1, 2, o 3) superando l’attuale criterio di ripartizione basato esclusivamente sul numero dei cittadini-residenti non può essere lasciato cadere nel vuoto e ci obbliga a prendere una posizione chiara e gridarla ad alta voce. Senza tirarla troppo per le lunghe, dico subito che è fuorviante far apparire il problema della “rappresentanza” come la soluzione di tutti i mali antichi e cronici che affliggono la terra sannita. E, con franchezza, consentitemi di dire che una legge di riforma “vera” della legge elettorale regionale  dovrebbe garantire un  numero di Consiglieri  uguale  per ogni provincia della Campania (per es. 5 Consiglieri Regionali)”. Così in una nota Amedeo Ceniccola, ex sindaco di Guardia Sanframondi e coordinatore del circolo “Rinascita Guardiese”.

“Questa – aggiunge – sarebbe una grande battaglia di civiltà politica per la quale vale davvero la pena di mobilitare il popolo sovrano. Soluzioni diverse, come quella presentata in questi giorni di garantire almeno 3 Consiglieri alla provincia di Benevento, appaiono agli occhi dei cittadini come una semplice battaglia di poltrone che ha poco a che vedere con la soluzione dei problemi e dell’emarginazione economica e sociale della nostra Provincia.

 E’ a dir poco semplicistico – spiega Ceniccola – voler addossare il ritardo e i problemi antichi e cronici del Sannio solamente alla ridotta “rappresentanza” nel Consiglio Regionale della Campania.

A Benevento ed al Sannio i soldi sono sempre arrivati ma in che modo sono stati utilizzati? Sicuramente non in maniera strategica. E la città capoluogo, non dimentichiamolo, ha perso anni e anni per accorgersi che l’opzione di città di cultura e di servizi è stato un fallimento completo. Certamente Napoli e il “napoletano centrismo” hanno le sue colpe ma quello che è mancato, invece, è un disegno complessivo, strategico, che vedesse intorno allo stesso tavolo dirigenti provinciali, regionali e nazionali per portare avanti una “vertenza Sannio”. Quello che è mancato – conclude – è stata una classe dirigente “illuminata” capace di guardare oltre la prossima campagna elettorale”.

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