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Welfare e Mercato, al via la prima Conference Call internazionale dell’Unifortunato
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Il rapporto tra welfare e mercato, i cambiamenti seguiti alla crisi della società industriale e dei suoi paradigmi e i nuovi bisogni derivanti dalla società multietnica sono al centro della prima Conference Call internazionale organizzata dall’Università “Giustino Fortunato“, in collaborazione con l’Università straniera della Santissima Concezione del Cile, in programma oggi e domani presso la sede di via Delcogliano a Benevento.
Un approccio multidisciplinare di analisi che vede impegnati oltre 50 docenti e studiosi di atenei ed enti di ricerca italiani e stranieri che pone l’ateneo telematico cittadino in prima linea nel dibattito accademico sulle trasformazioni dello Stato sociale in Italia. A spiegare gli obiettivi dell’iniziativa la delegata alla Ricerca per il rettore dell’Unifortunato, la docente Ida D’Ambrosio.
Secondo quanto emerso dall’intervento del docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Tropea, che ha relazionato sulla sicurezza pubblica e la crisi del welfare state, “i cambiamenti socio-economici intervenuti soprattutto dal 2007 ad oggi rendono sempre più difficili l’accesso e il soddisfacimento di diritti sociali e allo stesso tempo il rapporto tra Stato e cittadini”.
Incidenza non secondaria dell’aumentata responsabilità del medico sulla possibilità di soddisfare il bisogno di salute dei cittadini:secondo le analisi del docente dell’Unifortunato, Emiliano Marchisio che ha relazionato sul tema, gli svantaggi per i pazienti sono aumentati.
Diritti e stato sociale in evoluzione anche in seguito ai fenomeni migratori che hanno reso l’Italia sempre più una società multietnica. Ad affrontare questa tematica sia attraverso un’analisi delle motivazioni che spingono i popoli ad emigrare e in base a queste quali rotte scelgono, sia attraverso un’analisi del ruolo delle autorità locali nel processo di integrazione e di strategie di accesso ai diritti sociali dei migranti e la realizzazione dei diritti umani, Salvatore D’Acunto dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e il ricercatore del CNR Giovanni Carlo Bruno.
Le dichiarazioni nel servizio video