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Dal telegrafo del 1870 agli smartphone di oggi: ad Airola ecco il ‘Museo del Telefono’

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Inaugurato questa sera nell’ex Convento di San Domenico di Guzman in via Portisi di Airola il “Museo del Telefono”.

A tagliare il nastro tricolore sono stati Antonio Di Maria, presidente della Provincia, e Michele Napoletano, sindaco di Airola.

L’intervento è stato realizzato dalla Provincia quale Ente attuatore di un Accordo Quadro denominato “Infrastrutture per i sistemi urbani” sottoscritto in data 15/10/2007, con il quale la Regione Campania ammetteva a finanziamento 500mila euro per realizzare opere infrastrutturali, di ristrutturazione ed adeguamento funzionale dell’edificio conventuale che era stato sede di un Istituto di pena.

I fondi sono stati utilizzati per convertire ad ambienti espositivi circa 270 metri quadrati di superficie netta dell’ex Convento, grazie ad interventi di ristrutturazione e risanamento, di dotazione di impianti tecnologici e servizi igienici, oltre che degli arredi necessari a soddisfare le esigenze funzionali, senza alterare la dimensione architettonica esistente.

Con gli stessi fondi peraltro è stata acquistata la collezione di telefoni di proprietà del signor Vincenzo Perrella, tecnico specializzato ed esperto in telecomunicazioni.

Il presidente della Provincia, nel suo intervento di saluto, ha sottolineato il valore dell’intervento che ha consentito di recuperare ad una funzione pubblica un importante edificio storico ed ha evidenziato come soprattutto le giovani generazioni possano capire quanto lavoro, quanta fatica, quanto tempo e quanta genialità siano stati necessari per giungere infine allo smartphone.

Molte le professionalità che hanno contribuito alla realizzazione del Museo: per la provincia sono intervenuti gli ingegneri Michelantonio Panarese, responsabile della progettazione e manutenzione e Paola Borrelli, progettista; per il Comune di Airola, oltre al Sindaco, l’assessore alla cultura Angelina Capone, con Maurizio Bello dell’Uffi­cio Cultura. L’intervento strutturale è stato realizzato da Theromhouse srl di Cervinara.

L’allestimento museotecnico e museografico è stato curato dalla Arguzia S.r.l di Riccardo e Rosalba D’Uva di Benevento, con la consulenza grafica di Manuela Repola, la consulenza informatica di Mauro Pancione.

Luigi Mauta ha, quindi, curato la consulenza storica-bibliografia ed ha redatto i testi. La  Scansione e la stampa 3D è opera di Facto Digital Lab; filmmaker è Stefania Mazzocco; le musiche del Maestro Erasmo Petringa; la direzione e la regia sono di Maria Gabriella Petti; le voci degli inventori sono di Carlo Damasco.

Ha collaborato anche l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Sezione di Benevento con la presidente Ra­ffaella Masotta.

Il Museo del Telefono di Airola, con i suoi 81 reperti, tra i quali un telegrafo del 1870, ripercorre le tappe della nascita e della evoluzione delle Telecomunicazioni, offrendo una preziosa testimonianza storica del desiderio di dialogare annullando le distanze che si frappongono tra gli individui.

Nelle Sale dell’ex Convento di San Domenico si “incontrano”, dunque, i protagonisti e le loro invenzioni nel campo della comunicazione a distanza: dal greco Polibio (124 a.C.) con la sua ‘Scacchiera’ al primo telegrafo realizzato nel XVIII secolo dall’abate francese Claude Chappe, dal toscano, emigrato in America, Antonio Meucci, ad Alexander Graham Bell, dalla grande intuizione di Samuel Morse all’inventore della radio, Guglielmo Marconi.

Un excursus espositivo con pezzi d’epoca e di modernariato, dal XIX secolo ai giorni nostri, che ripercorre tutti i momenti significativi che hanno portato alla trasmissione del primo messaggio inviato nella storia attraverso l’etere.

Le dichiarazioni nel servizio video

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