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Acqua a Benevento, Soreca (Radici): “I cittadini hanno bisogno di chiarezza”

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“E’ nata in questi giorni la problematica legata alla potabilità dell’acqua in alcune aree della città di Benevento servite dalla Ge.Se.Sa. Dichiarazioni contrastanti, affermazioni, denunce e rassicurazioni sino ad arrivare ad un dato certo: all’interno della falda acquifera vi è realmente un componente dannoso all’organismo: il “Tetracloroetilene” e la Ge.Se.Sa. rassicura che è nei limiti della norma”. Così in una nota Valentino Soreca, coordinatore regionale della associazione internazionale Radici.
“Anche nelle medicine – prosegue – gli “eccipienti” sono nel limite di norma ma tutti sappiamo che a lungo andare possono avere degli effetti collaterale se non addirittura devastanti. Ovvero, ogni sostanza che assumiamo, che sia nei limiti o ancor peggio, che non sia adeguatamente monitorata, può risultare dannosa. Bene ha fatto il Sindaco, che, per la prima volta in tanti anni, ha riunito tutti i soggetti intorno ad un unico tavolo per vederci chiaro e seguire personalmente la vicenda basandosi su documenti e non su assicurazioni verbali. Ma stiamo parlando di un inquinante pericoloso che, badate bene, si misura in microgrammi, cioè un milionesimo di grammo. Ovvero, immaginate quanto ne basti per inquinare l’acqua.
Il problema, quindi non è il limite o, secondo quale parametro, quale limite – attacca Soreca -, ma il problema reale è che sia presente e quindi comprendere da dove viene e come risolvere la sua presenza. Sostanza che sembra essere rilevata nell’acqua da ben dodici anni e, come dicevo prima, anche l’abuso delle medicine, ovvero delle sostanze mediche, possono, a lungo andare provocare gravi danni. Il Sindaco ha fatto la sua parte, ora spetta a tutti gli altri “organi preposti” fornire le giuste risposte ed attivarsi per una risoluzione dell’eventuale problema. Altrabenevento ha indetto, per il 7 dicembre (alle ore 15,30 presso il Bar 14/B viale Atlantici una pubblica conferenza stampa che varrebbe la pena seguire personalmente. “Tetracloroetilene”, dopo apparenti smentite o labili difese oggi la sua presenza è stata ormai accertata e la domanda che mi pongo e al tempo stesso che pongo è: se ne bevo un sorso, un bicchiere, due, tre, dieci, va bene?
Che sia nei limiti – sottolinea Radici – significa che posso bere anche tre litri al giorno, lavare il neonato, fare la doccia, cucinare la pasta e ogni altra occorrenza? Quanto di questo “inquinante” si accumula “giornalmente” nei reni, nella vescica o in tutto l’organismo? Una presenza rilevata da più di 15 anni, quali danni avrà già arrecato ed in quale grado di cronicità. Spero che anche a queste domande qualcuno riesca a dare delle risposte.
Un appello – conclude – a tutti coloro che praticano sui social il ruolo di “comunicatori”. Per qualche giorno mettiamo da parte le vicende politiche nazionali ed occupiamoci di questo nuovo elemento di discussione, che interessa la nostra comunità molto più da vicino e che va bel oltre nel suo aspetto di attenzione, di ogni altro dibattito o schermaglia politica”.