CULTURA
Grande successo per il maestro Allegrini e l’Orchestra Filarmonica di Benevento

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Cronaca di un successo già annunciato! All’insegna di suoni, atmosfere e magie che solo un grande musicista può ricreare e rievocare, si è chiusa la quarta stagione dell’Orchestra Filarmonica di Benevento. Sul podio, per questo ultimo appuntamento del 2018, uno straordinario solista e direttore che risponde al nome di Alessio Allegrini, primo corno solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
È stata la prima volta a Benevento di questo artista che, dopo essere diventato primo corno dell’Orchestra del Teatro della Scala di Milano, ha calcato i palcoscenici dei maggiori teatri del mondo. E la magia di quelle stesse atmosfere, le trame di un’interpretazione che assume così insolite e affascinanti sfaccettature, si sono colte in ogni respiro del concerto tenuto nello scenario suggestivo dell’auditorium di Sant’Agostino di Benevento lo scorso 30 novembre, a due passi da quel capolavoro che è l’Arco di Traiano.
Una serata indimenticabile per l’intensità del dialogo tra la giovane compagine orchestrale, capace di estrinsecare vivide sonorità, e il direttore Allegrini che ha saputo cavare amalgama musicale e perizia tecnica, tanto nella più sincera e squisitamente intima lettura dell’«Idillio di Sigfrido» di Richard Wagner, quanto nella commovente quarta Sinfonia di Beethoven, accompagnando per mano l’ascoltatore da quella introduzione così misteriosa, quasi ultraterrena, dove tutto «già deciso in potenza, può però accadere in atto», per calarsi nel vivo della terrena estroversione del primo movimento, passando poi per il lirismo disteso e contemplativo del secondo movimento, il pungente ritmo del terzo e la cosmica complicità del quarto che tutto il materiale abbraccia ed elabora in un tripudio di slancio vitale.
Un discorso a parte merita il «Concerto per corno e orchestra n. 1 in re maggiore» di F. J. Haydn. Qui il direttore ha dato spazio al solista straordinario che è Alessio Allegrini: finezza e virtuosismi estremi, mai fini a se stessi, la ricerca accurata del colloquio tra il corno, lo strumento che egli ama perché lo possiede massimamente, e l’Orchestra, che ora diventa vigoroso ora si fa tenue, ma sempre leggerissimo. Tanto da far emergere tutte le cifre della sua musica, come della sua umanità. Agli insistenti e calorosi applausi tributatigli da un pubblico entusiasta, il Maestro ha risposto con due bis: uno eseguito nel cuore dell’orchestra, la «Caccia» di Gioachino Rossini e l’altro seduto ai piedi del podio, quasi in mezzo agli spettatori, «El cant dels ocells» del grande violoncellista Pablo Casals, storico oppositore del regime franchista in Spagna. E qui si è innestata anche la testimonianza che vede impegnato il maestro Allegrini a promuovere e considerare la Musica quale strumento per la difesa dei diritti umani.
«Non potevamo chiudere in modo migliore – hanno affermato i giovani professori d’Orchestra membri del direttivo dei Filarmonici di Benevento – dopo una stagione intensa e ricca di ospiti di grande caratura musicale che ci hanno sostenuti e guidati con passione, donandoci alti momenti professionalizzanti per il nostro percorso artistico-musicale».