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Sindacati

Inchiesta migranti, l’USB: “120 lavoratori dei centri a rischio. La Prefettura intervenga”

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“La chiusura dei centri Cas, operata in questi giorni, pone degli interrogativi seri relativamente al futuro lavorativo delle 120 unità lavorative che erano fino ad ora impiegate e che dall’oggi al domani si sono ritrovate senza prospettiva alcuna. In particolare segnaliamo che la chiusura dei Centri Damasco, in seguito all’inchiesta che ha determinato diverse misure cautelari nei confronti di gran parte dei vertici amministrativi delle cooperative che gestivano tali strutture, ha lasciato i lavoratori in uno stato di totale insicurezza economica”. A denunciarlo in una nota è la federazione provinciale della USB.

“Anche in seguito chiusure operate nell’inverno scorso sempre dei centri Damasco – prosegue il sindacato – i lavoratori all’oggi devono ancora percepire mensilità arretrate, tredicesime e trattamenti di fine rapporto.

Lo stesso sta accadendo per le 120 unità lavorative dipendenti delle strutture chiuse nelle settimane scorse che ancora devono percepire mensilità arretrate e oneri contributivi.

L’inchiesta sui Centri Damasco che vede coinvolti i suoi amministratori – continua l’USB – ha determinato un clima di totale insicurezza economica per questi lavoratori che non riescono in alcun modo a mettersi in contatti con i responsabili delle cooperative interessate per vedere riconosciuti gli oneri delle prestazioni lavorative prestate.

Il rischio che in seguito all’inchiesta tali cooperative dichiarino il fallimento è realmente alto, uno scenario che determinerebbe un danno economico per le tante famiglie dei lavoratori che non vedranno mai più i loro compensi.

La Federazione Provinciale dell’Unione Sindacale di Base – conclude la nota – ritiene necessario e tempestivo un intervento da parte della Prefettura e degli organi preposti per fare chiarezza sulla vicenda ed impedire che i lavoratori, ovvero l’anello più debole di questo sistema di corruzione uscito allo scoperto, siano gli unici a pagare per responsabilità che non hanno.

Chiediamo pertanto la convocazione urgente di un tavolo in Prefettura per far sì che i lavoratori vedano riconosciuti tutti i loro compensi arretrati e per discutere delle prospettive lavorative future di queste unità”.

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