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Trasferimenti da Dipendenze Patologiche a Carcere: lettera contro il management dell’Asl

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Protesta di alcuni dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale Benevento 1 – U.O.C. Dipendenze Patologiche in merito al trasferimento di un infermiere alla Casa Circondariale di Benevento.
“Risulta francamente incomprensibile, a distanza di oltre un anno dall’evidenza di un problema di personale presso l’Istituto di pena – si legge in una lettera -, che il Management si muova tutt’ora con la logica dell’emergenza. Non si riesce a individuare in tale modo di agire ragionamenti credibili e conseguenti azioni di politica e gestione della sanità. I lavoratori di questa azienda, di cui rappresentano l’asse portante, si sentono strumentalizzati ed esclusi da qualsiasi studio di possibili e percorribili soluzioni.
I componenti del Management, al di fuori di qualsiasi ragionamento e considerazione sui servizi che dovrebbero garantire ai cittadini, – prosegue la missiva dei lavoratori – si sono fin qui limitati ad agire come burattinai che muovono persone come pedine, disponendo, dall’oggi al domani, cambiamenti di collocazione e tipo di servizio da svolgere, attraverso non si sa quali criteri definiti esclusivamente dal Direttore Sanitario. Sembra impossibile da credere che chi ha il compito di governare l’assistenza sanitaria del territorio possa agire nell’assoluta assenza della valutazione delle conseguenze che possono scaturire dalle ricollocazioni effettuate in questo modo. L’unico risultato può essere non risolvere il problema, bensì crearne di nuovi.
L’atteggiamento del Management mortifica le persone che spendono il loro impegno professionale con dedizione in un servizio oltremodo difficile per la tipologia di utenza che gestisce. Il risultato che si ottiene è quello di demotivare e disaffezionare le persone – sottolineiamo che si tratta di persone con una loro dignità – oltre che sprecare una risorsa umana preziosa per l’esperienza accumulata in un servizio così difficile come il SERT dove sicuramente ci sarà difficoltà a reperire professionisti con la stessa capacità e attitudini necessarie.
In tempi difficili come quelli che viviamo, in cui si chiedono continui tagli di risorse materiali e umane, – conclude la lettera – bisogna immaginare soluzioni ragionate per ottimizzare i servizi, lavorando al loro perseguimento con accanto i lavoratori e non contro di essi”.