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ECONOMIA

Italiani popolo di risparmiatori: 578 mld investiti in conti di deposito, +44% dal 2007

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Le famiglie italiane hanno scelto di tornare a investire: una decisione al di là del passaggio della crisi economica. Oggi la situazione finanziaria delle famiglie appare più rosea rispetto al passato recente, così come le opportunità offerte dai conti deposito: investendo in un portafoglio diversificato, è possibile puntare su diverse piccole e medie aziende made in Italy attualmente molto fiorenti. Ciò ha ovviamente stimolato gli italiani ad “aprire il portafoglio”, abbandonando le precedenti remore e tornando a puntare con giudizio sul rendimento dei suddetti investimenti. In realtà gli italiani hanno sempre avuto un occhio particolarmente attento verso la cultura del risparmio: anche in tempi di crisi, certi conti non hanno mai smesso di esercitare fascino.

Gli italiani e la cultura del risparmio – Secondo i dati di settore, è stata registrata una crescita del 44% inerente alle somme investite dagli italiani nei già citati conti deposito, tutelati dal registro Fidt. Nell’arco degli ultimi 10 anni, dunque dal 2007, le suddette somme di denaro depositate presso questi conti sono addirittura aumentate del +50%: il tutto a dispetto della crisi economica, che non ha certamente limitato la voglia di far fruttare i propri risparmi. Scendendo nei particolari, l’aumento in termini di somme è stato notevole: in un decennio si è infatti passati da circa 400 miliardi a 578 miliardi di euro ripartiti nei vari conti deposito. Un dato che evidenzia la grande fiducia degli italiani in questi strumenti finanziari.

Come gestiscono i propri soldi gli italiani? Ancora oggi, molti italiani preferiscono gestire il proprio conto in modo tradizionale, ovvero rivolgendosi agli istituti bancari “fisici”: infatti, solo il 31% degli italiani ha optato per un conto digitale. Questo fatto è in netto disaccordo con la cultura del risparmio del popolo italiano, poiché avere un conto corrente presso istituti di credito telematici, come per esempio CheBanca!, costa molto meno rispetto a un conto tradizionale. Infatti, uno dei principali punti forte delle banche online, è proprio questo: non avendo una vera e propria sede fisica e dunque degli impiegati, hanno molti meno costi di gestione e questo si traduce in tassi più bassi per gli utenti. Secondo gli studi di settore, è possibile risparmiare fino a 18 euro annui aprendo un conto di questa tipologia. È un vantaggio da cogliere subito, anche per via dell’aumento dei costi inerenti ai conti correnti tradizionali: una situazione che perdura dal 2013, e che pare non abbia intenzione di mollare la presa.

In che modo si risparmia con un conto online? Il sistema alla base del risparmio, con un conto digitale, è molto facile da intuire: le banche presentano dei costi di gestione molto più bassi, perché dall’altro lato risparmiano sul pagamento degli impiegati agli sportelli. Inoltre una serie di operazioni altrimenti a pagamento, se effettuate tramite i conti correnti online, non comportano spese: basti pensare ai bonifici, che spesso allo sportello presentano delle commissioni che partono da 1 euro, fino ad arrivare a 5 euro. Inoltre, i costi relativi all’utilizzo di un conto online riguardano solo il canone, comunque più basso rispetto a quelli classici: l’apertura del conto, di per sé, non comporta spese.

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