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AMBIENTE

Eolico sul Matese, comitati territoriali e associazioni scrivono al Ministero

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera che i comitati territoriali, Domenico Rotondi dell’associazione culturale ‘Togo Bozzi’ e Raffaele Pengue del Fronte Antieolico Sannita hanno scritto a Gino Famiglietti, direttore generale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Del Turismo, in merito alla questione dell’eolico sul Matese.

“Alla luce delle caratteristiche paesaggistiche, culturali e produttive dell’Antico Comprensorio appenninico, abbiamo accolto fiduciosamente l’Istituzione del Parco Nazionale del Matese.

Il suindicato Parco rischia, tuttavia, di essere minato dagli sbandierati programmi energetici sic! I diritti collettivi, infatti, vengono mortificati di giorno in giorno nello stretto ambito beneventano, ignorando di fatto un provvedimento istitutivo nazionale. E’ del tutto evidente, dunque, che la situazione attuale non consente ai Comitati territoriali di avere accesso all’Istituto complesso della salvaguardia ambientale.

Con ciò rileviamo, per coerenza civica, una evidente violazione della Carta Costituzionale che assicura l’accesso alla giustizia ed il diritto alla difesa quale diritto umano fondamentale e dunque spettante a tutti, senza distinzione di cittadinanza.

Appaiono ugualmente violate, a nostro avviso, le norme contenute nella Convenzione Europea sul Paesaggio. Allo stesso tempo evidenziamo le seguenti emergenze ambientali: a. Nell’ambito della proprietà collettiva si individua una viabilità pubblica, inquadrabile come vera e propria infrastruttura rurale di libero transito. In tal senso, la manutenzione dell’uso civico spetta alla Pubblica Amministrazione, salvo l’intervento dell’Amministrazione dei beni demaniali (Comunità collettiva). Ad ogni buona ragione, la cosiddetta viabilità di bosco incide profondamente sulla gestione produttiva dei Beni agro-pastorali. Tale rete infrastrutturale presenta numerosi collegamenti vicinali, al fine di ripercorrere sostanzialmente gli antichi nastri tratturali. In diversi casi, inoltre, evidenzia ancora oggi una caratterizzazione erbosa. Per queste ragioni trovano pieno riconoscimento, nell’ambito dell’Uso Civico, sia lo jus aquandi sia lo jus legnandi. Quanto scritto, infine, dimostra sul piano giurisprudenziale il carattere civico della Comunità collettiva (cfr. Legge Nazionale sugli Usi Civici); b. La Soprintendenza di Caserta, d’altro canto, parla chiaramente di Tholos, Tratturi e rilievi storici unici (cfr. Una terza strada risaliva da Telesia le pendici delle colline allineate a continuare verso oriente il Matese, e rasentando Guardia Sanframondi, raggiungeva Pontelandolfo dove si innestava sulla viabilità che dal Sannio Pentro menava Beneventum. Questa strada probabilmente in epoca presillana attraversava e serviva nel tratto ad est di Telesia il territorio di Venusia, città indiziata dal toponimo Castelvenere, dall’etnico Vienneri = Vene rei, e da cenni di autori antichi. Era una comoda via per chi voleva raggiungere l’area di Morcone-Saepinum o l’Appia a valle di Beneventum – Prof. De Benedittis); c. L’articolo 174 del Trattato Europeo stabilisce che la politica della Comunità in materia ambientale contribuisce, tra l’altro, a perseguire gli obiettivi della salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente, della protezione della salute umana e dell’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali e che essa dev’essere fondata sul principio della precauzione. L’articolo 6 del trattato stabilisce che le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione delle politiche e delle azioni comunitarie, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile (cfr. Convenzione Europea); d. L’area comprensoriale si colloca, oltretutto, in adiacenza al corridoio ecologico del Matese, unità lineare territoriale costituita dal bacino imbrifero più importante dell’Appennino Sannita.

Alla luce delle argomentazioni sopra avanzate e della particolare condizione di vulnerabilità dei territori, confidiamo, Ill.mo Prof. Famiglietti, in una Sua iniziativa, affinché vengano impartite agli Uffici competenti le opportune valutazioni ambientali”.

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