Salute
Tribunale di Benevento, accolto il ricorso per l’attivazione dei PTRI

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“Con la sentenza del 01.12.2017, n. 3882 il Tribunale di Benevento ha accolto il ricorso contro L’ASL BN1 a firma degli Avv.ti Addabbo, Baccari e Tomasiello circa la richiesta di attivazione dei progetti terapeutici riabilitativi individualizzati, istituiti per favorire la reale inclusione sociale delle persone affette da disabilità psichiche o fisiche”. Così in una nota Mariella De Libero.
“Il ricorso alla giustizia – scrive – è stato dettato dall’esigenza di contrastare la perdurante inerzia dell’Azienda Sanitaria locale di Benevento, la quale, pur portando a termine la procedura di approvazione dei P.T.R.I., si è mostrata inadempiente nella loro effettiva e concreta attivazione. Si tratta di efficaci prestazioni di cura e riabilitazione a carico del SSN che trascendono la modalità di smistamento della persona all’interno di una gamma di contenitori e si propone l’obiettivo dell’autorealizzazione della persona disabile e del superamento di condizioni di esclusione sociale mediante tali progetti. L’art. 14 della l.g. 328/2000 li definisce “strumento per realizzare la piena integrazione delle persone disabili nell’ambito della vita sociale e familiare”. A fronte della asserita mancanza di risorse finanziare per l’attivazione di tali progetti da parte dell’Asl di Benevento, la risposta della difesa è stata immediata: la tutela della salute, valore assoluto e primario sancito dalla Carta Costituzionale, ed in particolar modo dei disabili, non può soccombere di fronte alle esigenze di bilancio.
Grazie alla tenacia e alla solerzia di avvocati – conclude la nota – particolarmente sensibili alle problematiche sociali ed attenti alla legislazione in materia, è stato mosso un primo importante passo nella rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la realizzazione dei diritti della persona. È auspicabile che a fronte della citata sentenza vi sia l’immediata attivazione dei P.T.R.I. senza ulteriori inadempienze che hanno già arrecato notevoli danni alla “vita di relazione” dei fruitori di tali progetti”.