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Medio Calore

San Giorgio del Sannio, il M5S attacca sull’aumento della tassa rifiuti

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“Pepe e Ricci continuano la loro guerra personale a discapito della collettività. I cittadini sangiorgesi non possono e non devono pagare il prezzo della incapacità amministrativa che, al di là delle lotte di potere, accomuna la gestione attuale e quelle che l’hanno preceduta.

L’ennesima riprova è fornita in questi giorni dal recapito dei bollettini per il pagamento della prima rata della tassa rifiuti, con i notevoli aumenti che ognuno può constatare. Si tratta di una novità molto relativa. Solo chi ha seguito distrattamente la questione può dirsi sorpreso. Il Movimento Cinque Stelle ha annunciato da settimane l’incremento dei costi al quale si sarebbe andati incontro con il nuovo appalto indetto dall’amministrazione, e purtroppo avevamo ragione.

L’aumento del costo di conferimento allo Stir e l’indicizzazione Istat (in un’epoca caratterizzata dalla deflazione!) sono banali scuse che Pepe e compagni danno in pasto all’opinione pubblica tentando di spegnere il malcontento montante. L’evasione fiscale che secondo gli amministratori è elevatissima, dipingendo San Giorgio del Sannio come un paese di furbetti, in realtà potrebbe trovare spiegazione in lacune dello stesso municipio. In ogni caso, tartassare chi già paga non è la soluzione.

Ma i cittadini non la bevono, la verità è ben altra e il Movimento Cinque Stelle l’ha evidenziata da tempo votando contro in Consiglio comunale. L’amministrazione in carica si è limitata a riproporre le stesse, vecchissime modalità di esecuzione del servizio varando un Piano rifiuti letteralmente copiato dal precedente. Le novità di cui parlano il sindaco e l’assessore Accettola sono frottole, fake news le si definirebbero oggi. Il Piano, per il quale peraltro è stata persino assegnata una consulenza pagata dai cittadini, non fa altro che replicare ciò che nel lontanissimo 2008 aveva fatto l’amministrazione Nardone (vicesindaco Claudio Ricci), ovvero: impacchettare i rifiuti e spedirli allo smaltimento. Punto.

Nessun passo è stato mosso sul percorso virtuoso indicato dalla Unione europea con obiettivo fissato al 2020, cioè dopodomani. Altro che “rifiuti zero”: a San Giorgio del Sannio siamo all’anno zero. Bisogna capire una buona volta che i rifiuti non sono fastidiosi ingombri da rimuovere, costi quel che costi, ma risorse che alimentano un circuito virtuoso. Occorre distaccarsi dalla vecchia concezione dell’economia lineare costosa e disastrosa (produzione di scarti = discariche e inceneritori) per passare ad una economia circolare, rigenerativa, tramite la valorizzazione dei materiali post consumo. Molti Comuni in Italia l’hanno già capito e ne percepiscono da tempo i benefici. Carta, vetro, plastica, oli esausti, frazione organica, garantiscono alla collettività ingenti introiti annui. A San Giorgio del Sannio invece si continua a spendere un occhio della testa per la semplice raccolta, cui si aggiunge lo smaltimento. I cittadini effettuano diligentemente la differenziata ma non ne ottengono alcun beneficio perchè il Comune non ha previsto ristori economici per le frazioni conferite: il danno e la beffa!

Quale la corretta gestione? Le direttive europee 2008/98/CE indicano la linea guida per una buona gestione dei rifiuti. In ordine di priorità: creazione di un’isola ecologica, riduzione preventiva, tariffazione puntuale dei rifiuti tramite peso dei quantitativi realmente prodotti, riutilizzo, riciclaggio, recupero materiale post consumo. Di tutto questo nell’appalto indetto dall’amministrazione comunale non c’è traccia e i contribuenti ne pagano le conseguenze.

Domenica mattina incontreremo i cittadini con un gazebo su Viale Spinelli per confrontarci su queste tematiche, raccogliere testimonianze e proposte e fornire uno strumento concreto per poter almeno contenere il salasso praticato dall’amministrazione comunale. Consegneremo i moduli per ottenere lo sgravio riservato a chi effettua il compostaggio domestico della frazione organica che rappresenta quasi la metà del totale dei rifiuti prodotti. Uno sconto dovuto per legge e previsto dal Regolamento comunale nella misura del 15 per cento, ma tenuto nascosto (chissà perchè… ) da tutte le amministrazioni. Il Movimento Cinque Stelle lo scorso 30 marzo ha presentato in Consiglio comunale una proposta formale per innalzare tale quota al 30 per cento. L’amministrazione Pepe, che si dice tanto aperta alle proposte migliorative, non ha voluto votarla in Consiglio e la tiene ferma nel cassetto da mesi. Basta questo per dimostrare chi sta davvero dalla parte dei cittadini”.

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