Sindacati
La Cisl: il diritto alla cura nelle periferie regionali sta diventando sempre più chimera

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“Dal 2005 assistiamo impotenti a come determinazioni assunte dalla classe politica avvicendatasi in questi anni si siano rivelate poco attente ai bisogni reali di salute della gente. Tagli indiscriminati messi in opera nel tempo hanno messo in ginocchio gran parte della medicina del territorio; abbiamo visto sparire in gran parte del territorio Irpinia-Sannio molti Presidi di Guardia Medica che rappresentavano il primo avamposto sanitario dove richiedere assistenza sia a domicilio del paziente che negli stessi ambulatori del Presidio realizzando in continuità col lavoro dei medici di base un’assistenza effettiva h 24; gli interventi sanitari effettuati avevano il fine di decongestionare sia il servizio 118 che l’accesso ai pronto soccorso ospedalieri”. Così in una nota Pasquale Mario Speranza, segretario generale Cisl Medici Irpinia-Sannio.
“Il sovraffollamento dei pronto soccorso di Benevento, ad esempio, trova la motivazione sia nella soppressione di molti presidi periferici di guardia medica, sia nella presenza in città di un solo presidio anch’esso sovraffollato, che serve un bacino di utenza di circa 65mila abitanti, dovendo coprire tutta la città e anche l’intero territorio del Comune di Apollosa.
Dopo i tristi fatti verificatisi nel Pronto Soccorso di Nola a cui tutta l’Italia sgomenta ha assistito, – prosegue nel comunicato – si cercano ora soluzioni a drammi la cui causa è senza ombra di dubbio ascrivibile ad incaute e pregresse scelte scellerate .
La nostra proposta consiste, nell’immediato, – conclude Speranza – nel ripristinare tutti i Presidi di Guardia Medica soppressi in precedenza, sviluppare quanto previsto con le Aggregazioni funzionali Territoriali della Medicina Generale e avviare le procedure per rapide assunzioni di personale sanitario addetto ai servizi di ex Guardia Medica e nelle strutture ospedaliere, con raccomandazione ai politici di turno di essere meno politici e più tecnici; di avvalersi di tavoli di discussione con le organizzazioni sindacali di categoria in modo da trovare la giusta sintesi e limitare così i danni in precedenza generati”.