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Sindacati

Posizioni organizzative alla Rocca, Franzè (Cgil) attacca Bosco (Uil)

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“Sembra proprio che qualche autorevole esponente sindacale abbia smarrito la via…la missione sembra essere invertita; è così che ciclicamente leggiamo di invettive e giudizi sacramentali contro alcuni funzionari della Provincia di Benevento, li si dileggia, se ne ridicolizza il lavoro, mettendone in dubbio l’onestà; salvo poi essere sconfessato dalla maggioranza dei propri iscritti”. Così in una nota il segretario generale FP Cgil, Giannaserena Franzè, e gli Rsu Fp Cgil Provincia scrivono con riferimento alla polemica sorta tra Fioravante Bosco della Uil e la Rocca dei Rettori.

“Prima si sottoscrivono gli accordi – aggiungono – poi si sconfessano un attimo dopo, se i risultati non soddisfano, le personali ambizioni di grandezza; salvo prendersene tutto il merito qualora producano effetti positivi, anche se non si è preso parte minimamente alla loro elaborazione.

Ciò che, secondo la UIL, è fatto male alla Provincia (troppe posizioni organizzative rispetto al numero dei dipendenti), va bene, invece, negli altri Enti a patto che le posizioni siano appannaggio degli iscritti UIL.

In un comune della Provincia, ad esempio, su 7 dipendenti, vi sono 4 posizioni organizzative e Bosco non ha niente da ridire perché tutt’e quattro sono attribuite ad iscritti della UIL, così come accade in altri enti della città.

Circa le posizioni organizzative assegnate in Provincia, – prosegue la nota – si dimentica casualmente di dire che, il numero delle stesse è stato fissato e ridotto in sede di contrattazione decentrata, senza che alcuno abbia obiettato nulla; che la procedura per la loro assegnazione si è svolta in maniera trasparente e nel pieno rispetto dei criteri fissati dal Regolamento, che tutti i componenti della delegazione trattante, RSU e segretari provinciali, hanno condiviso e sottoscritto quel testo.

Inoltre ricordiamo a noi stessi, che è stato sottoscritto all’unanimità l’accordo in base al quale sono stati dichiarati soprannumerari tutti i dipendenti della Provincia, in possesso dei requisiti per la pensione in base alla normativa pre-Fornero, per adempiere ad un dettato di legge che impone alla Provincia la riduzione della spesa del personale del 50% rispetto a quella in essere alla data in vigore della legge 56/2014 (tristemente famosa come Legge Delrio); si finge di dimenticarlo quando si accusa la Provincia di aver “ingiustamente rottamato” un dipendete dell’Ente.

Tutte le colpe di ciò che non va sono addebitate o al Presidente Ricci, o a funzionari che non risultano simpatici (ovviamente iscritti o simpatizzanti per altre organizzazioni sindacali), o agli altri Sindacati, dimenticando totalmente la situazione difficilissima, nota a tutti, in cui si dibatte la Provincia di Benevento e tutte le province d’Italia.

Anzi la Provincia di Benevento, a differenza di altre province, – spiegano la Franzé e gli Rsu – è riuscita finora a tutelare il posto di lavoro dei dipendenti, riesce a garantire il pagamento degli stipendi ai dipendenti, il pagamento delle fatture ai fornitori di lavori, servizi e forniture.

La delegazione trattante dopo anni, grazie al lavoro di studio certosino degli rsu e’ riuscita ad attribuire le progressioni orizzontali al personale delle qualifiche meno gratificate economicamente.

La FP CGIL ha, in questi anni, ha sempre espresso il proprio contributo critico coerentemente, sulle diverse problematiche connesse con le gravi questioni che la Provincia ha dovuto affrontare; a differenza di altre sigle, che si appiattiscono sulle posizioni della dirigenza politica degli enti o vi dichiarano guerra, a seconda dei ritorni di “audience” che ottengono.

Viene da domandarsi che politica sindacale sia quella della UIL, sembrerebbe piuttosto utilizzo strumentale di temi e problemi sindacali, per fini di altra natura.

La FP CGIL – conclude la nota – esprime la propria solidarietà ai lavoratori della Provincia la cui serietà, professionalità, competenza, dedizione sono note a tutti, ci muove un convincimento: la dignità del lavoro e dei lavoratori non può mai essere posta in discussione”.

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