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Sicurezza, la ‘carica’ dei 300 studenti alla Rocca: “Non vogliamo morire a scuola”
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Prevenzione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici e maggiore attenzione. Gli studenti del Collettivo autonomo studentesco ‘invadono’ la Provincia per accendere i riflettori sui temi legati alla sicurezza. “Non vogliamo morire a scuola”: è il grido della ‘carica’ dei 300, ragazzi provenienti dai diversi istituti superiori della città.
L’obiettivo è incontrare il presidente Claudio Ricci per fare il punto della situazione e chiedere all’Ente di piazza Castello di assumere una posizione netta anche alla luce del drammatico sisma del Centro Italia e dell’opera di manutenzione realizzata dal Comune sulle scuole primarie e secondarie del capoluogo.
Richieste che una delegazione del Cas ha discusso in un incontro con i dirigenti Pierina Martinelli e Michele Antonio Panarese. Accolta positivamente la richiesta di un tavolo di confronto sul tema della sicurezza da parte dei funzionari della Rocca che a breve avranno una nuova riunione con gli studenti per iniziare a stilare un calendario.
“La situazione degli edifici scolastici della Provincia non è così grave – ha spiegato Panarese ai ragazzi -. Ci sono delle criticità in alcuni istituti, ma stiamo già lavorando per risolverle”. Il riferimento è all’Industriale di viale San Lorenzo, dove ci sono infiltrazioni sul tetto che hanno costretto l’Ente a chiudere alcune aule, e al “Rampone” dove proseguono i lavori di rifacimento del post alluvione.
Il tema sicurezza resta centrale e ritornerà in piazza anche il prossimo 7 ottobre nel corso della mobilitazione nazionale degli studenti. Nel Sannio i ragazzi scenderanno nelle strade per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda e continuare a parlare della “Buona Scuola”. “Abbiamo perso completamente la nostra autonomia – concludono dal Cas -. Sarà un anno caldo perché gli studenti hanno intenzione di ‘riconquistare’ i loro spazi all’interno delle scuole”.