Sindacati
Cmr, vertice in Prefettura. I sindacati: “Nessuna novità. L’azienda temporeggia”

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“Stamane vi è stato l’incontro in Prefettura che a nostro parere non ha portato nessuna novità rispetto a quella che già abbiamo conosciuto il 28 settembre scorso sul CMR”. Ad affermarlo in una nota sono le Rsa delle sigle sindacali Fials, Ugl e Nursing Up.
“L’azienda – spiegano – continua a temporeggiare annunciando timidamente azioni di risanamento con l’avallo del Tribunale (concordato preventivo in continuità di attività); rinvia di un altro mese la decisione sperando che i lavoratori desistono e riprendono la “normalità” accettando perdi più elemosine, ovvero briciole di rimesse.
I lavoratori si sentono ulteriormente istigati e offesi per cui ritengono sacrosanto continuare la lotta: in questa fase saranno investite le Istituzioni Beneventane in quanto le stesse sono corresponsabili del disastro CMR.
Nei prossimi giorni – concludono i sindacati – passeremo a sit in davanti alla Prefettura, all’ASL e alla Procura della Repubblica: le Istituzioni devono liberarci dalla prigionia del CMR”.
Sulla vicenda è intervenuta anche la Uil. “Proclamiamo lo stato di agitazione permanente – dichiarano Giovanni De Luca (Uil Fpl) e Pompeo Taddeo (Fp Cgil) – e intraprenderemo azioni legali a tutela della dignità di tutti i lavoratori. La misura è colma! Insieme ai lavoratori, siamo pronti a occupare il Centro Medico. Il rappresentante del nuovo consiglio d’amministrazione non ha offerto lumi su nessuna questione posta dai rappresentanti dei lavoratori.
I nuovi responsabili della struttura brancolano nel buio. Pensare di continuare le attività economico gestionali, basandosi soltanto sulle rimesse mensili stornate dall’Asl, tra l’altro, già decurtate dalle azione esecutive poste in essere dai creditori, ci sembra una follia! Va detto, poi, che solo una parte di queste misere risorse verrebbero accantonate per pagare gli stipendi ai lavoratori!
Insomma, siamo a un passo dal fallimento, e questa debacle inciderà anche sulla qualità dei servizi sanitari offerti all’utenza. Se la proprietà non decide di mettere sul mercato il Cmr, il Sannio assisterà, inerme, all’ennesimo episodio di morte annunciata”.