POLITICA
Commissioni e trasparenza al Comune, M5s: cambia amministrazione ma non modus operandi

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“Nominato il presidente della Commissione Affari Istituzionali, l’ultima commissione, in ordine temporale ad insediarsi. Sono quindi undici Commissioni alle quali si aggiunge la Conferenza dei capigruppo, tutte presiedute dalla maggioranza. L’articolo 44 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) dispone che lo Statuto deve prevedere «l’attribuzione alle opposizioni della presidenza delle commissioni consiliari aventi funzione di garanzia e controllo», quindi è la funzione che svolge tale commissione e non il suo nome a farla divenire di garanzia e controllo. Ebbene, dove collochereste una commissione che ha tra le sue competenze quella di proporre modifiche a regolamenti e Statuti? Non sono questi gli strumenti vitali di un Ente sui quali la commissione suddetta deve garantire che il tutto sia conforme alla legge e strutturato nell’interesse della collettività? Cosa si intende giuridicamente con il termine “garanzia” se non questo?”. Sono le domande chi si pongono i consiglieri comunali del M5s a Palazzo Mosti, Marianna Farese e Nicola Sguera.
“Sta di fatto che su 12 commissioni – aggiungono Farese e Sguera – la maggioranza ritiene che nessuna di esse sia di garanzia, anzi ne propone una tredicesima! Sempre la solita Commissione che si tira in ballo dal 6 giugno, quella sulla trasparenza, confermata dal Sindaco nella prima seduta di Consiglio e rispolverata ad ogni occasione quando la maggioranza fa valere la dura logica dei numeri: «le opposizioni saranno rappresentate, faremo una Commissione di garanzia e controllo». “Faremo, istituiremo, realizzeremo”… e intanto non si fa.
E non regge neanche la frase «ma si è sempre fatto così!» o tirare in ballo rivalse, che hanno il sapore di vendetta, dicendo che anche quando tali presidenze si sono date all’opposizione, questa era una finta opposizione (intelligenti pauca).
Per noi la prassi istituzionale – spiegano – non può essere superiore alla legge e le regole a cui questo Consiglio deve sottostare sono riportate nel TUEL. Questa maggioranza si pone come alternativa alla precedente amministrazione, si sono alternate le facce ma non il modus operandi. Usano parole come dialogo, apertura, condivisione, – concludono Farese e Sguera – ma poi decidono tutto in camera caritatis, tenendo i consiglieri di opposizione all’oscuro di tutto, non degnandosi nemmeno di informarli se non attraverso la stampa”.