Associazioni
Isola pedonale e una fontana delle streghe: le idee di Isidea per il Rione Ferrovia

Ascolta la lettura dell'articolo
“Già nel 2010, prima degli imminenti lavori del Piu Europa, Isidea suggerì alcune idee progettuali da realizzare al Rione Ferrovia, per valorizzarlo a vari livelli. L’allora sindaco fu così disinteressato che, in un incontro pubblico presso l’Hotel Italiano, si alzò dal tavolo dei relatori prima della fine, impedendo di fatto il breve intervento espositivo di Isidea, precedentemente richiesto”. Così in una nota il presidente dell’associazione, Rito Martignetti.
“Sperando in un ascolto più attento ed educato – prosegue la nota -, Isidea si rivolge alla nuova amministrazione per rinnovare il ricordo di quelle tre proposte, che appaiono ancora valide e realizzabili:
cambio di denominazione del viale, sostituendo l’estraneo Principe di Napoli (titolo attribuito anche a Vittorio Emanuele di Savoia!) con il nostro amato Principe Arechi II, a cui è dedicata attualmente una piazza che, però, tutti chiamano, non a caso, “piazzetta Vari”;
trasformazione del “Viale Principe Arechi II” in una “rambla”, isola pedonale senza marciapiedi, resa possibile dal contornante anello stradale esistente, che potrebbe ottimizzare il deflusso veicolare, incrementare attività commerciali ed accogliere stabilmente la richiesta di multiformi eventi ricreativi, utili ad una socializzazione più coinvolgente;
rimodulazione in piazza Vittoria Colonna della discussa mega-fontana, integrandola con elementi scultorei che richiamino la leggenda/persecuzione delle streghe e già presenti nel progetto di “Fontana delle Streghe” dell’industria Alberti (firmato Antonio Pascarella e Bruno Mistrangelo) rimesso al Comune “per l’ulteriore corso” il 21 dicembre 1948 e favorevolmente commentato dal noto storico Mons. Salvatore De Lucia: “Sorga, sorga pure la fontana delle streghe, in piazza ferrovia. Così, il forestiere che entra, per la prima volta, in Benevento, riceverà il saluto ed il benvenuto dalla pietra che rappresenta una pagina di storia del suo folklore, non più sotto l’incubo di una fantasiosa stregoneria, ma dal sorriso sereno di un cielo che promette rispetto, ospitalità, cordialità”.