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Sicurezza delle scuole, il Collettivo Studentesco: “Vogliamo partecipare al lavoro di inchiesta”

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“Abbiamo appreso nelle ultime ore la notizia che il sindaco Mastella ha rilasciato un’intervista nella quale ha affermato che le scuole inagibili o che non rispettano in toto la normativa di legge vigente sull’edilizia scolastica non sarebbero state riaperte. La dichiarazione ovviamente ha suscitato grande interesse giornalistico poiché avviene subito dopo le tragiche morti del sisma in Centro Italia con i riflettori ancora accesi sul problema dell’alto rischi sismico che corre lungo tutta la dorsale appenninica del paese”. Così in una nota il Collettivo Autonomo Studentesco e il L@p Asilo 31.

“Da anni – prosegue la nota -, il Collettivo Autonomo Studentesco si batte per la messa in sicurezza degli istituti scolastici denunciando l’inadeguatezza di alcune strutture scolastiche,  non possiamo dunque che essere lieti di questa presa di coscienza seppur avviene con estremo ritardo. Meglio tardi che mai!

Dopo i drammatici episodi che nel corso degli anni hanno interessato la penisola italiana (a partire dal terremoto verificatosi a San Giuliano di Puglia nel 2002, nel quale hanno perso la vita degli scolari, al terremoto dell’Aquila, al terremoto avvenuto pochi giorni fa nel rietino), è più che mai urgente parlare di prevenzione soprattutto negli edifici scolastici, strutture – sottolineano gli attivisti – nelle quali noi studenti trascorriamo un quarto della nostra giornata. Chiediamo di poter partecipare attivamente a questo lavoro di inchiesta e che vengano resi pubblici i risultati dei sopralluoghi. È un nostro diritto essere a conoscenza della sicurezza dei luoghi che viviamo, essere tutelati negli stessi, per cui chiediamo che questa presa di posizione debba essere coscienziosamente mantenuta e che il sindaco adempia a questo impegno fino in fondo e che quindi questo lavoro di monitoraggio venga effettuato realmente e che non sia solo la sortita televisiva del momento utile a strappare il consenso televisivo. Sulla sicurezza delle persone non si specula.

Il Sannio – aggiunge la nota – è una zona ad alto rischio sismico, lo attestano i geologi che hanno più volte annunciato la possibilità effettiva di una scossa sismica che avrà un’intensità di gran lunga maggiore ai sismi degli ultimi anni. Non si sa quando ci sarà, ma ci sarà per cui è doveroso parlare di prevenzione non solo per quanto riguarda gli edifici scolastici o le strutture pubbliche  ma per l’intera città di Benevento. Molte abitazioni soprattutto nel centro storico sono per lo più pericolanti e quindi come ad Amatrice potrebbero crollare, gran parte delle abitazioni del Rione Libertà sono molto vetuste e non costruite con criteri antisismici. Siamo consapevoli  che non si possono costruire le abitazione e gli edifici ex novo ma non si può neanche aspettare impreparati un evento sismico.

E necessario, per questo motivo, farsi portatori sul piano nazionale della richiesta dell’attuazione di un piano di sicurezza antisismica per le popolazioni della dorsale appenninica – conclude la nota -. Il paese non ha bisogno di inutili e dispendiose grandi opere se le sue popolazioni non sono al sicuro dinanzi al pericolo sismico. E quanto mai necessario per la nostra città un piano di sicurezza e prevenzione antisismica ed inoltre che venga reso pubblico un piano di evacuazione di ogni zona della città e  che vengano edotti ed informati i cittadini effettivamente e praticamente. In questo modo la città  e le persone, dall’anziano al bambino, saranno abituate alla prevenzione e all’idea che in un futuro prossimo ci sarà una calamità sismica. Già da questa settimana il Collettivo Autonomo Studentesco e il L@P asilo 31 avvieranno una campagna di sensibilizzazione su come comportarsi in caso di calamità sismica. Come dimostrato in occasione dell’alluvione, che ha colpito ad ottobre la provincia di Benevento, l’autorganizzazione dal basso è comunque in grado sopperire alle mancanze delle istituzioni in tema di prevenzione, tuttavia prevenire è meglio che curare e quindi le istituzioni adempiano ai loro doveri”.

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