Comune di Benevento
Fondazione Città Spettacolo, Sguera (M5s): “Si apra una discussione in merito”

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“Il Sindaco Mastella, malgrado si fosse auspicata una discussione sull’argomento, anche all’interno della maggioranza che lo sostiene, ha deciso di rendere operativa la Fondazione “Città-Spettacolo”, come apprendiamo dagli organi di stampa. Ricordiamone rapidamente la storia. Costituita con atto notarile il 7 novembre 2005, sulla base di una delibera del luglio 2003 (il sindaco era Sandro D’Alessandro), – scrive il consigliere comunale del M5s a Palazzo Mosti, Nicola Sguera – essa avrebbe dovuto avere il compito di «curare e gestire i servizi culturali e del tempo libero nell’ambito del territorio di competenza dell’Ente fondatore». Nei principi ispiratori leggiamo che essa avrebbe dovuto permettere l’eliminazione di ogni inutile forma di burocrazia e incentivare sponsorizzazione per il finanziamento delle attività culturali, istituendo la figura dei partner e dei sostenitori. Nel 2006 D’Alessandro perse le elezioni. La giunta Pepe mise in naftalina la Fondazione, malgrado i ripetuti appelli di chi l’aveva fortemente voluta.
Ricordiamo, ad esempio, un’interrogazione di Orlando a Del Vecchio del 2013 in cui si chiedeva «perché, in caso la si reputi non più utilizzabile, non la si sopprime?». La mia domanda è: nata in un momento in cui si poteva ancora immaginare una dimensione “nazionale” di Città-Spettacolo, anche per l’entità dei finanziamenti regionali, e la costruzione di un “modello-Ravello”, ha senso oggi tenere in piedi una struttura così complessa che sostanzialmente dovrebbe sovrapporsi e sostituirsi all’attività dell’Assessorato alla Cultura quando le risorse, non solo per Città Spettacolo ma in genere per le attività artistico-culturali sono ridotte all’osso? Certo, mi si potrebbe obiettare che la Fondazione potrebbe essere uno strumento prezioso per valorizzare, finalmente, le competenze, per fare in modo che ad un Assessore scelto con criteri meramente politici ed elettorali si affianchi un team di “esperti”.
Il mio intervento – prosegue Sguera – ha solo lo scopo di suscitare una discussione in merito. Il timore, evidentemente, è che si decida di preservare e rimettere in piedi una macchina onerosa con il solo intento di poter distribuire incarichi e soddisfare il bisogno incoercibile di alcuni di avere ruoli pubblici e del Sindaco di poter accontentare tali pulsioni. Poiché il Sindaco ama le citazioni filosofiche, in questo caso mi sentirei di evocare il “rasoio di Occam”, secondo il quale «entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem». È auspicabile, dunque, – conclude Sguera – una discussione, all’interno dell’opinione pubblica e, possibilmente, le sedi istituzionali (la Commissione Cultura e il Consiglio comunale) sull’argomento, nella logica di una democrazia informata e partecipata”.