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Paupisi, è guerra al parcheggio in centro storico: “turba sicurezza e crea malcontento”

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A Paupisi è guerra alla sosta selvaggia nel centro storico. Lo ha deciso il sindaco Antonio Coletta con una ordinanza firmata nella giornata di ieri e resa immediatamente esecutiva. Furgoni, autocarri e autoveicoli non potranno più parcheggiare in piazza Roma, largo Nicola Fusco e via Italia.

Prevista solo la fermata per consentire la discesa delle persone, per il carico e scarico di merci, o per altre esigenze di brevissima durata che non arrechino comunque intralcio alla circolazione. Per gli inadempienti sono previste sanzioni da 25 a 500 euro.

Il provvedimento del primo cittadino – si legge nell’atto – è necessario in quanto il comune è caratterizzato da un centro storico con strade di accesso di dimensioni limitate in larghezza e, specialmente durante la stagione estiva, riceve un continuo afflusso di mezzi. In innumerevoli occasioni – continua l’ordinanza – i proprietari non si limitano ad una semplice sosta, ma lasciano i veicoli parcheggiati anche per giorni interi, con molteplici disagi per la viabilità e transitabilità. Il parcheggio di furgoni e autocarri, spesso utilizzati come depositi su ruote, si protrae poi per diversi giorni fino ad assumere il carattere di una vera e propria occupazione indebita di suolo pubblico, invadendo anche la carreggiata.

Inoltre – aggiunge Coletta nel documento – “tali aree così impropriamente utilizzate sono lasciate in condizioni igienico-sanitarie precarie, specialmente a causa della vetustà dei furgoni presumibilmente utilizzati dai proprietari per attività di commercio itinerante, in conseguenza della quale spesso si verificano perdite di olio lubrificante dalle sottocoppe che imbratta l’impiantito delle due piazze, così come accertato dalla Polizia municipale e dalle segnalazioni dei cittadini”.

Da qui l’istituzione del divieto di sosta in quanto “l’occupazione impropria delle aree pubbliche reca turbativa alla sicurezza urbana, allarme sociale foriero di possibili tensioni tra cittadini residenti e occupanti, insicurezza nella cittadinanza e comunque conseguenze negative all’ordinato e sicuro vivere civile”.

Non solo: “anche riflessi negativi per l’immagine cittadina, sostanziati da esplicitati malcontenti dei residenti, nonché degli operatori delle locali attività economiche”.

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