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POLITICA

Comunali 2016, Paolucci (La città di tutti): ” La De Girolamo è caduta in scivoloni”

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“La conferenza stampa di Forza Italia è un’altro tassello della campagna elettorale più schizofrenica vista negli ultimi venti anni. Mettiamo in ordine le cose e, ove possibile, le idee”.

Inizia così un comunicato del candidato nella lista “La città di tutti”, Federico Paolucci, aggiungendo:

“La De Girolamo nel cercare di spiegare i motivi di opportunità della scelta di Forza Italia, è caduta in una serie di scivoloni: intanto, sostiene una coalizione con Mastella candidato sindaco, senza mai aver spiegato quale è stato il percorso politico e programmatico che li ha portati a convergere; afferma di aver abbandonato il nuovo centro destra perché di destra aveva solo il nome, per sostenere una coalizione, quella con Mastella, che di destra non ha neanche il nome; anzi è caratterizzata dall’apporto quantitativamente e qualitativamente non irrilevante del partito di De Mita, che è alleato ovunque con il centrosinistra; Mastella, più coerentemente, non ha mai fatto riferimento ad alcuna collocazione di destra.”

“La De Girolamo – si legge ancora nella nota –  attacca l’opposizione all’amministrazione uscente, per non essere stata all’altezza del ruolo (l’unica affermazione condivisibile), vantandosi di non aver candidato nessuno dei consiglieri comunali della minoranza, ma dimentica che quegli stessi consiglieri comunali sono tutti ricandidati proprio nelle liste di Mastella, o comunque sono apertamente schierati con politico di Ceppaloni.

Ciò detto, direbbe Paolo Caiazzo, in arte Tonino Cardamone: “i’ vulesse capi’:” se l’opposizione non è stata all’altezza, come mai Forza Italia ha sposato il progetto che si è coagulato intorno alla stessa opposizione consiliare? E se la De Girolamo si ricorda oggi di richiamarsi ad una collocazione di destra, come mai si è collocata nello schieramento che di destra non è? E se Mastella fino al giorno prima delle elezioni era il suo nemico giurato, come mai oggi lo sostiene?

La risposta è semplice: più che i motivi dell’opportunità politica delle scelte, bastava spiegare quelli dell’opportunismo, che è cosa ben diversa e che non ha niente a che fare con la destra”.

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