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SANNIO

Biblioteca “Melenzio”, il M5s: “Il Pd parla di cultura, ma la lascia morire”

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“Parlano di cultura ma non fanno nulla per tenerla in vita. A Benevento come in provincia, gli esponenti del Partito Democratico si mostrano particolarmente insensibili a un tema di assoluto valore lasciando morire autentici fiori all’occhiello.

Rischia di passare in secondo piano, dal punto di vista mediatico, una vicenda assai mortificante, quella che vede protagonista la biblioteca di Sant’Agata dei Goti. Ci pensiamo noi a darle risalto in modo che tutti possano capire come sia possibile compiere un attentato alla cultura in assoluta libertà.

Il sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Carmine Valentino, il 15 aprile 2016 ha deciso, senza giustificare in alcun modo tale decisione (almeno per quanto è dato sapere), di revocare il comodato gratuito che ha reso possibile la nascita di un gioiellino, una biblioteca che ospita circa 15.000 volumi, intitolata a Michele Melenzio, frutto della generosità della famiglia Melenzio e della passione di Giancristiano Desiderio, filosofo, storico, giornalista. In realtà, da quanto emerge dalle cronache degli anni scorsi sembrerebbe che si tratti di una diatriba personale di cui a farne le spese è la cultura.

Ora, premesso che il sindaco di Sant’Agata Carmine Valentino ricopre anche la carica di Segretario provinciale del Partito Democratico, se non andiamo errati, Raffaele Del Vecchio nella sua proposta di una “Benevento Centrale”, dall’alto del ruolo ricoperto nella Giunta Pepe, ha parlato della cultura come caposaldo del suo programma. Ci aspetteremmo dunque – se non una condanna netta – che almeno una parola contro la chiusura della biblioteca possa essere proferita sia da parte dello stesso Del Vecchio che da parte di tutte le istituzioni in modo da rimediare a quello che definiamo un gravissimo errore.

Marguerite Yourcenar ha scritto: «Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire». Chiudere biblioteche, dunque, è, al contrario, accelerare l’avvento dell’inverno dello spirito che con tutte le forze dovremmo contrastare, al di là delle nostre divergenze”.

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