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Associazioni di volontariato, Daniela Basile bacchetta i candidati

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“Così succede che la stampa si interessi di un annoso problema quale quello delle associazioni onlus e no profit sotto sfratto, che fioccano le prese di posizione e le solidarietà. Mi chiedo dove fossero tutti nel 2012 e poi nel 2013 ed ancora nel 2014, 2015 e il 18 marzo 2016, quando si è organizzata una esposizione dei manufatti artigianali in ceramica ed una vendita degli stessi per aiutare i Giardini di Oren a sopravvivere? Eppure nel 2012 Benevento aveva una moria tra deputati parlamentari europei e regionali”. A scriverlo è Daniela Basile, candidata nella lista a sostegno di Raffaele Del Vecchio.
“Mi chiedo come mai nessuno e dico nessuno tra loro abbia risposto ai continui appelli e richieste di prese di posizione che le associazioni muovevano? Il Giardino di Oren, Bambino incompreso, Vivere Dentro e L@p Asilo 31 sono quelle associazioni onlus di questa città che rendono un servizio essenziale alla comunità ed al comune stesso, offrendo attività gratuite per i fruitori che vanno dall’assistenza ai disabili gravi al doposcuola, dai laboratori di ceramica, a quelli psicologici e di supporto per tossicodipendenti e per chi vive da anni il dramma di una casa ce non ha più.
Migliaia di appelli, di manifestazioni – aggiunge – a cui io ho risposto e mi sono esposta in prima persona e devo dire con tutta onestà di non aver visto stelle all’orizzonte o presidenti regionali o deputati europei. Non li ho visti nemmeno un mese fa alla vendita di beneficenza, nessuna offerta niente a parte la gente comune c’era il nulla.
Candidati che hanno scarsa conoscenza delle dinamiche passate, che risultano impreparati dinnanzi alle problematiche più banali di questa città, che nemmeno si sono presi la briga di studiare prima di scendere in campo, come potrebbero gestire seriamente Benevento, considerato che non sanno nemmeno loro da dove partire e come partire.
Assisto – continua nella nota – a una sorta di surreale saga di dilettanti allo sbaraglio che improvvisano soluzioni folkloristiche che condurrebbero al baratro. Se avessero studiato, avrebbero saputo che non servono né la finanza creativa per risolvere il problema e nemmeno le donazioni dei privati o le vendite di beneficenza cui partecipano in pochi, occorre semplicemente un nuovo regolamento, sul modello di tante città quali Napoli, Roma.
Nuovo regolamento, comodato d’uso gratuito, compensazione del fitto con attività sociali e gratuite utili al territorio, riduzione fino all’80% dei fitti, – conclude Daniela Basile – queste sono le soluzioni concrete e fattibili politiche e programmatiche da sostenere, la fantasia governativa lasciamola a casa magari con un bel debito in gestione del territorio per scarsa conoscenza delle basi fondamentali della storia e delle priorità di questa città”.