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Comune di Benevento

Palazzo Mosti, Zarro (Pd) chiede la convocazione della Commissione di indagine sui debiti fuori bilancio

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Il capogruppo del Partito Democratico al Comune di Benevento, Giovanni Zarro, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio comunale Giovanni Izzo in merito Commissione di indagine sui debiti fuori bilancio.

Nella missiva Zarro chiede la convocazione della prima seduta della Commission e di porre all’ordine del giorno la nomina del presidente e del vicepresidente. Questo il testo:

“Signor Presidente.
il Consiglio Comunale, sotto la sua autorevole presidenza, ha deliberato, il giorno 29. 09. 2015, la costituzione della Commissione inagine. Si convenne tra i Gruppi, che la Presidenza venisse affidata alla minoranza. Si convenne, ancora, che la minoranza avrebbe provveduto alla indicazione del Presidente, possibilmente in forma unitaria, entro due settimane. A metà ottobre, quindi!

A seguire, qualche sorpresa. La città ha assistito ad un attacco, in grande stile, della minoranza contro la Commissione. Queste le critiche mosse: non è utile, è stata nominata fuori tempo massimo, non è in grado di svolgere il suo lavoro. Queste critiche venivano accompagnate da intonazioni sprezzanti. Poi il periodo emergenziale. Si è pensato, in quel periodo, alle difficoltà dei Beneventani che, ad oggi, malgrado le varie assicurazioni, non sono state affrontate in modo radicale. Anche i provvedimenti più urgenti della Protezione Civile arrivano con ritardo.

Con novembre, il Consiglio comunale ha ripreso le sue attività. Anche la politica consiliare ritornò agli assetti della normalità! In quella fase, quanto alla nomina del Presidente della Commissione di indagine, si registrò qualche passo avanti. I “rumors” narravano della designazione a favore di un autorevole consigliere comunale dell’opposizione. Definita o in corso di definizione. Niente di più, però. Nessuna indicazione ufficiale, né alcun atto ufficiale. Nelle ultime settimane, addirittura, il silenzio; invero un “silenzio tombale”.

Il Gruppo PD è sorpreso, molto, per le modalità con le quali l’opposizione ha curato questo compito. Una galleria di comportamenti non decifrabili: prima, il voto, in sostanza, unitario in Consiglio; poi il cambio di opinione ed il crucifige all’indirizzo della Commissione. Poi il gossip della designazione. Poi il silenzio, ora, il disinteresse.

Il Gruppo PD non ha gradito, come la città, gli attacchi, alzo zero, lanciati dall’opposizione contro la costituzione della Commissione ed il suo funzionamento; è cioè contro una iniziativa che è stata pensata, unitariamente dal Consiglio Comunale, da una parte, per fare dell’Amministrazione, di tutta l’Amministrazione, anche per una materia così accidentata, come quella dei debiti fuori bilancio, una casa di vetro e, dall’altra, per fare chiarezza su un periodo non piccolo della storia politica ed amministrativa della Città. Ora questo daffare: il funzionamento della Commissione di indagine, per il PD, e lo riconferma, è importante, molto importante, per una ragione politica, per una ragione di buon governo, anche, etica; epperò su esso, appunto, è caduto il silenzio. Se non il disinteresse.

Il Gruppo PD ritiene, viceversa, dopo la ristrutturazione del Debito, che l’Amministrazione Pepe, caparbiamente, ha portato avanti, sia un dovere, precipuo, della politica, riferire alla Città, prima che questa Consiliatura spiri, in modo semplice e chiaro e da buoni amministratori, quanto è successo e perché è successo. Sia un dovere assoluto fare chiarezza su un argomento assai delicato che investe il tema delicato delle finanze pubbliche, come quello del patto fiscale!

Il Gruppo PD pensa, ancora, che sia dovere di ogni Consigliere spendersi perché la città conosca e giudichi, in piena autonomia, e con piena avvertenza, il suo operato: l’operato di ogni amministratore. Fino in fondo. Nel bene e nel male!

Il Gruppo PD è, ancora, incredulo sulla evoluzione della posizione assunta dalla minoranza consiliare. Lo è perché gli obbiettivi di chiarezza, di piena e approfondita conoscenza delle cose comunali, di contribuire a “costruire” una piena ed avvertita coscienza del Popolo Beneventano, sia interesse non solo della maggioranza ma anche interesse di ogni minoranza politica. E’ un terreno comune di lavoro. Lo è qui e altrove. Per la minoranza del Consiglio Comunale di Benevento, viceversa, no!

Il Gruppo PD è, una volta di più, incredulo, perché la minoranza rinuncia ad una sfida. Il riesame delle schede dei debiti fuori bilancio rappresenta la prova del nove sui comportamenti della maggioranza e dell’opposizione. Il risultato del riesame, a parte la questione delle responsabilità, o confermerà l’operato della maggioranza o quello della minoranza. Ricordo per chi non ha seguito il relativo dibattito e, sinteticamente, che la maggioranza ha sostenuto la legittimità delle deliberate approvate. La minoranza il contrario. Restano della minoranza, se recede da questo impegno, solo le critiche “terroristiche” lanciate verso i banchi della maggioranza sulla illegittimità degli atti e sulle conseguenti responsabilità, anche, erariali.

Quid agendum, per il Gruppo PD? Prendere atto che la minoranza ha cambiato opinione; non è interessata a dare corso ai lavori della Commissione; non è interessata a rendere attuabile il suo compito precipuo: conoscenza dei fatti, chiarezza e perspicuità delle vicende, responsabilità degli atti. Ed, insieme, non fermarsi ed andare avanti con le forze disponibili. Alle brutte, anche da solo

Il Gruppo PD è, fermamente, intenzionato ad operare in tutte le direzioni, perché sia consentito, comunque, alla Commissione di conseguire il risultato divisato alla vigilia della approvazione della delibera istitutiva.

In conseguenza, dopo circa 70 giorni, dall’ormai lontano 29 settembre, il Gruppo PD le chiede di convocare la prima seduta della Commissione di indagine sui debiti fuori bilancio e di porre all’OdG: “Nomina del Presidente e del Vpresidente”.

I tempi, signor presidente, sono nella sua piena disponibilità, ma se apprezzate le circostanze, dovesse convocare la Commissione, in via di urgenza, l’atto non ritornerebbe sgradito al Gruppo PD”.

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