Valle Telesina
Limatola, comitato di cittadini contro il Comune: “No alla tassa suoi morti”

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“Nell’ultima riunione, grazie alla presenza del consulente legale, i cittadini hanno avuto numerosi chiarimenti sulla tassa, che il comune, con delibera di Giunta (presenti il sindaco, vicesindaco e assessore al bilancio) ha adottato. Molto contestato questo provvedimento della maggioranza, che dimostra ancora una volta scarsa sensibilità per il grave momento di crisi economica, toglie risorse alle tante famiglie senza reddito e che non riescono più a “mettere il piatto in tavola”. A scriverlo in una nota è il Comitato “No alla tassa sui morti”, costituito a Limatola nei giorni scorsi.
“Ma le ragioni dei cittadini, che protestano contro una tassa ingiusta ed ingiustificabile, – continua il Comitato – fino ad oggi hanno trovato il muro del silenzio. Non c’è stata alcuna dimostrazione di predisposizione al dialogo negli attuali amministratori. Non era mai accaduto una cosa simile. Ma l’attacco al cuore degli affetti più cari, con la minaccia di sfrattare le povere ossa dei nostri defunti, meritano una giusta risposta.
Le ragioni legali e le motivazioni sociali – aggiunge nella nota – sono tutte dalla parte dei cittadini, che non si oppongono ad una regolarizzazione dell’attuale gestione del cimitero e nemmeno al pagamento delle spese effettive di registrazione dell’atto di concessione. Non riescono tuttavia a spiegarsi la tassa di 200 euro a loculo, che nel suo complesso ammonterà molto probabilmente centinaia di migliaia, se non milioni di euro.
Un esborso che la comunità di Limatola non può assolutamente permettersi. Per decidere insieme cosa fare, sempre nel rispetto delle regole democratiche e delle leggi, i cittadini si incontrano alle ore 18,30 di venerdì 4 dicembre nell’ex asilo Ognissanti di Casale di Limatola.
Per dimostrare ancora una volta che non vogliono la guerra ma affrontare un problema serio, – conclude il Comitato – alla riunione hanno invitato il sindaco, la giunta e tutti i consiglieri comunali sia di maggioranza che di minoranza”.