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Riordino del servizio idrico integrato: all’audizione in Regione anche Zaccaria Spina per il direttivo ANPCI

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Si è svolta a Napoli presso il Consiglio Regionale della Campania l’audizione indetta dalla VII^ Commissione Consiliare permanente (Ambiente, Energia e Protezione Civile) avente ad oggetto il riordino del servizio idrico integrato e dell’istituzione dell’Ente Idrico Campano.
All’audizione hanno partecipato in forma ufficiale, il Vice Presidente nazionale dell’ANPCI Arturo Manera ed il Sindaco di Ginestra degli Schiavoni Zaccaria Spina, componente del Direttivo Nazionale dell’Associazione.
Il Presidente della VII^ Commissione, Gennaro Oliviero, ha illustrato il tema di grande rilevanza ed attualità anche per l’impatto che potrà avere sulla cittadinanza e sulle Amministrazioni locali.
“In sede di Commissione – ha affermato il Sindaco di Ginestra degli Schiavoni Zaccaria Spina – abbiamo ribadito le esigenze e le posizioni dei comuni di minori dimensioni le cui problematiche non sono assolutamente assimilabili a quelle dei grandi centri e ne tanto meno alle aree metropolitane.
Innanzitutto, continua Spina, unitamente ad altre associazioni si è inteso ribadire la posizione assunta dalla stragrande maggioranza degli italiani che in occasione del referendum hanno sostanzialmente sancito che l’acqua è un bene pubblico e non merce messa sul mercato su cui lucrare da parte di multinazionali e che l’accesso al’acqua potabile è un diritto umano ed universale per la sopravvivenza.
Abbiamo chiesto alla Commissione, quindi: di differenziare la proposta di affidare ad un gestore unico l’intero sistema regionale e provinciale del ciclo integrato delle acque distinguendo i piccoli comuni dalle grandi città; di consentire, comunque, la possibilità di gestione diretta ai piccoli comuni che lo volessero proprio nella logica di una efficacia, efficiente, economica e tempestiva azione nella gestione del ciclo integrato a livello locale; di seguire le indicazioni scaturite dalla risoluzione del Parlamento Europeo adottata nei giorni scorsi che ritengono di affidare alle responsabilità dei Comuni e degli Amministratori la gestione del servizio attingendo a finanziamenti pubblici; evitare di istituire l’ennesimo carrozzone “magia soldi” di cui l’Italia è piena e che grava sulle tasche dei cittadini; di condividere il principio che comunque fino a 50 litri di acqua al giorno devono essere assicurati anche a chi è moroso nei confronti del gestore, perché l’acqua è un bene indispensabile all’uomo per vivere.
Come ANPCI, conclude Spina, vigileremo sull’iter della legge regionale proprio per il grave impatto che può avere sui nostri Comuni e sui cittadini le cui bollette, anche in questo caso potrebbero sensibilmente lievitare con ulteriori e gravi conseguenze sulla popolazione amministrata.
A tal fine sarebbe utile che anche a livello di Governo e Parlamento si stabilisse la non assoggettabilità delle tariffe dell’acqua al controllo tariffario dell’Autorità per l’Energia Elettrica e Gas proprio perché l’acqua non è assolutamente un prodotto industriale”.