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Il L@P Asilo 31 traccia il bilancio di cinque anni di attività. Basile: “Siamo riferimento per i più deboli”
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Doveva essere il giorno dello sgombero oggi per gli attivisti del L@p Asilo 31 dalla struttura di via Firenze a Rione Libertà per la scadenza del contratto ma il 31 agosto 2015 è diventato il memorial day dei cinque anni di attività e l’occasione per presentare alla città di Benevento non solo le iniziative messe in campo dal lontano 2010 ma anche le prospettive future di un movimento che, come hanno spiegato alcuni rappresentanti in una conferenza stampa, ha in mente “un progetto alternativo di società e di città basato sulla democrazia collettiva e sulla solidarietà tra pari”.
A partire dal doposcuola popolare intrapreso cinque anni fa da in gruppo di docenti precari estromessi dalla scuola in quel periodo a causa della riforma Gelmini, occupando per un mese un asilo chiuso di via Torre della Catena e successivamente trasferito all’attuale struttura di via Firenze grazie a un protocollo di intesa con il Comune che lo ha finanziato per un anno, le attività destinate alle fasce sociali più deboli della città e in particolare del popoloso Rione Libertà, a giovani e non solo della città, sono divenute numerose, diventando un vero e proprio punto di riferimento.
Corsi di musica, una palestra popolare, il mercatino dell’usato, il Freedom L@P lab che oggi stesso inaugurerà un studio di registrazione gratuita, e che è diventato un argine alla devianza giovanile in quel quartiere, il campo solare, il Movimento di Lotta per la Casa, un Caf, e da settembre uno sportello per i diritti sociali e per il monitoraggio della questione abitativa ma anche del fenomeno dei migranti, sono solo alcune delle iniziative proposte dal L@p Asilo 31, e che oggi in un open day saranno presentate agli interessati. L’occasione sarà utile anche per informare sulle prospettive future sia in termini di programmazione operativa sia sulla vertenza degli spazi sociali.
Annunciato che già sabato ci sarà un incontro con i funzionari del settore Patrimonio di Palazzo Mosti, per dare avvio alla procedura di compensazione dei fitti con i servizi sociali erogati gratuitamente come previsto dalla riunione di qualche giorno fa in sala giunta con il sindaco Fausto Pepe e gli assessori al Patrimonio, Iadanza e alle Politiche socilali, Panunzio.
Un modello di città e di società improntato sulle esigenze e sulle richieste dei cittadini e che si costruisce cercando di affrontare insieme i problemi collettivi, che parte dal basso e “che di certo – hanno spiegato gli attivisti Pasquale Basile e Alessandro Tucci – resisterà con o senza le istituzioni anche se dicono ci sono buoni presupposti perché avvenga un riconoscimento istituzionale”.
“Non potremo fare a meno di essere attenti all’appuntamento elettorale del 2016 – ha poi detto Basile – anche se non siamo certi che il nostro progetto possa materializzarsi in una candidatura ma sicuramente il momento istituzionale può essere uno strumento per un’incursione nelle cattedrali del potere per trasformare la società”.