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Sindacati

Servizio 118, i sindacati rispondono a Misericordia: “Non serve la demagogia, ma risposte per i lavoratori”

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“Sulla conferenza stampa dai toni propagandistici di Misericordia, non possiamo esimerci dal mettere in chiaro, ancora una volta, le singole rivendicazioni che volutamente si tendono mistificare in un unico calderone mirato a creare confusione tra i lettori da un lato, fare un’ operazione di lifting estetico pre vacanziero dall’altro, e lanciare velatamente strali dal sapore vendicativo da ultimo”. Così in una nota congiunta la Fp Cgil, la Uil Fpl e l’Usb, in risposta alle dichiarazioni rese dai vertici di Misericordia nel corso della conferenza stampa di questa mattina.

“Innanzitutto – scrivono le sigle sindacali – non si può mettere in risalto il vessillo di una vittoria al consiglio di stato a valle dei ricorsi perpetrati da aziende concorrenti in fase di aggiudicazione dell’appalto, perché questa vicenda non ha mai interessato né i sindacati né i lavoratori, ma al massimo può intaccare gli interessi dei concorrenti che hanno perso il ricorso. Dunque non ravvisiamo il motivo del continuo utilizzo di questa vicenda per sbandierare vittorie non ci riguardano.

Vogliamo invece rammentare a Misericordia – spiga la nota – che, non solo il fronte sindacale è compatto, dal momento cheCgil, Uil e Usb hanno sempre agito in maniera compatta, ma soprattutto non è motivo di vanto il fatto che i lavoratori sindacalizzati siano in pochi rispetto ai tanti, perché questo la dice lunga sul livello di democrazia interna, che tra l’altro si ravvisa anche nel monito velatamente minatorio lanciato con il “trarremo le conclusioni” riferito ai lavoratori che, secondo misericordia “danno battaglia”, ma che semplicemente cercano invece di vedersi riconosciuti i propri diritti senza rinunciare alla propria dignità.

A tal uopo – aggiungono le sigle sindacali – ravvisiamo anche che le 36 ore sono state proposte dai sindacati, e non miracolosamente pensate e volute dall’azienda che, invece, ha tentato lo scambio delle 36 ore a patto che i lavoratori rinunciassero al 50% (questa è l’altra metà della responsabilità che al Sig Fatichenti volutamente sfugge) degli arretrati contrattuali 2014 -2015 ancora non erogati, che sono un diritto sacrosanto dei lavoratori, per cui non c’è nessuna credibilità nel leggere cifre scritte a caso, relative al costo del personale se, dopo continue richieste di atti formali, Misericordia ha risposto sempre picche. Noi invece un’idea ben chiara delle risorse destinate al personale ce l’abbiamo, poiché dalla lettura dei CUD, che non sono una nostra invenzione, si evince chiaramente.

Per cui – sottolinea la nota – queste cifre che Misericordia dice voler erogare, questi 20 mila euro, non sappiamo quali tasche hanno conosciuto, di certo non quelle dei lavoratori. Tutto questo a noi invece sembra un mercimonio, inoltre se la mastodontica somma amministrata proviene dalle casse pubbliche. La demagogia non ci interessa, la mistificazione neppure, vogliamo per i lavoratori solo ciò che gli spetta, non minacce velate di licenziamenti e penitenti spostamenti di Saut a coloro che sfuggono all’azione sindacale mossa dalla stessa azienda.

In tutto ciò – concludono Cgil, Uil e Usb – non si ravvisa nessuna democrazia, nessuna prospettiva di dialogo, nessun intento conciliatorio, nessuna volontà di addivenire a soluzioni. Persino il Papa, se ci leggesse, ne prenderebbe atto e, forse, per lasciare che ci sia veramente misericordia, comincerebbe a telefonare anche a casa dei vertici aziendali per ricordare che i licenziamenti non hanno niente di misericordioso”.

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