CRONACA
Benevento, tre agenti aggrediti in carcere da un detenuto. I sindacati: “Si torna in piazza per protestare”

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Nuova aggressione al carcere di contrada Capodimonte, a Benevento. Nella tarda serata di ieri, un detenuto ristretto in infermeria, ha dapprima inveito per futili motivi contro un medico e un infermiere, per poi aggredire due agenti e un ispettore. A darne notizia sono state le sigle sindacali Cgil, Uil, Sinappe e Ugl.
“Nulla di nuovo, considerando il numero e la ripetitività oramai disarmante degli episodi di violenza a danno del personale di Polizia Penitenziaria di Capodimonte – scrivono i sindacati – se non fosse che questa volta l’attore della violenta esibizione è stato un detenuto ricoverato presso l’infermeria della Casa Circondariale per gravi problemi deambulatori che, roba da far gridare al miracolo, ha improvvisamente ritrovato tutto il suo vigore e le energie necessarie per sollevarsi con scatto fulmineo dalla sedia a rotelle utilizzata sovente per spostarsi e a lanciarsi all’assalto di medici e poliziotti.
I FATTI – A scatenare l’aggressione sarebbe stato il rifiuto da parte del personale sanitario di somministrare alcuni farmaci, proprio in ragione delle patologie del carcerato. Da qui le gravi offese e le minacce che hanno reso necessario l’intervento degli agenti. A nulla è servito il prodigarsi delle guardie nel tentativo di riportare l’uomo alla calma e alla ragione. Sfruttando l’effetto sorpresa e sollevandosi con scatto improvviso dalla sua sedia a rotelle, l’uomo ha picchiato con calci e pugni dapprima l’ispettore e poi due assistenti capo.
Secondo quanto riferiscono i sindacati, l’aggressore ha anche battuto il capo su pareti ed arredi, accusando poi i presenti per le lesioni che si era procurato da solo. In un crescendo di violenta spavalderia, lo stesso – condotto per ragioni di sicurezza e non senza difficoltà al Reparto Isolamento – ha pensato bene di danneggiare anche arredi e suppellettili tentando inoltre di allagare l’intero reparto detentivo.
I FERITI – Diverse le contusioni e le ecchimosi riportate da uno dei due assistenti e dall’ispettore; più serie sono apparse invece le condizioni dell’altro Poliziotto a causa di una sospetta frattura al polso. E’ stato necessario in ogni caso ricorrere per tutti alle cure mediche presso il pronto soccorso dell’ospedale Rummo di Benevento, dove i medici hanno diagnosticato prognosi da 3 a 10 giorni.
I SINDACATI – “Il grave episodio, ultimo tra tanti, – aggiungono i sindacati – è solo l’ennesima triste conferma di ciò che Cgil, Uil, Sinappe, Ugl e Cisl denunciano da anni e per cui è stato dichiarato lo stato di agitazione permanente e l’interruzione delle relazioni sindacali con la locale direzione. Risale infatti, solo all’autunno scorso l’imponente manifestazione di protesta tenutasi dinanzi ai cancelli della Casa Circondariale e la successiva richiesta di intervento del Prefetto Galeone con il quale si era cercato di rappresentare tutto il disagio degli operatori della Polizia Penitenziaria e il pericolo di una deriva nella percezione degli standard di sicurezza.
La ripetitività di questi episodi di violenza a danno del personale di Polizia Penitenziaria di Benevento è sconcertante – dichiarano i rappresentanti di CGIL, UIL, SiNaPPe e UGL -. Mentre fervono alacremente in Istituto preparativi per manifestazioni ludiche organizzate per la popolazione detenuta, spettacoli ben più dolorosi e violenti si susseguano per i Poliziotti.
Minimizzare sull’accaduto o parlare ancora di “caso sporadico ed isolato” – continuano nella nota – appare improponibile se non mendace. Occorrerebbe innanzitutto una lucida e cosciente presa di coscienza dello stato delle cose e pensare a interventi concreti per ristabilire quel giusto equilibrio tra sicurezza, rispetto delle regole e attività di recupero dei detenuti, soprattutto in considerazione, degli evidenti scarsi risultati di queste ultime.
NUOVA PROTESTA – Urge a questo punto – concludono nella nota stampa – scendere nuovamente in piazza ed attuare ogni forma di protesta consentita per manifestare in maniera compiuta la nostra solidarietà ai colleghi barbaramente aggrediti e chiedere interventi concreti e radicali da parte dell’Amministrazione Centrale.
Nell’immediato verrà messa in atto ogni iniziativa per far luce su questo ulteriore caso, anche e soprattutto in relazione all’apparente carente stato di salute dell’aggressore e del beneficio concessogli di ottenere un compagno di cella con funzioni di piantone per assisterlo nell’espletamento delle funzioni quotidiane”.