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Fallimento Tsat, la Uil si rivolge alla Procura: “Chi ha sbagliato paghi conto salatissimo”

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La Uil e la Uil Metalmeccanici Avellino/Benevento comunicano che il Tribunale di Milano con decisione n. 381 del 27.04.2015 ha dichiarato il fallimento della Tsat di Milano, azienda che aveva la sua promanazione anche nel comune di San Giorgio del Sannio.
Curatore fallimentare è stato designato il dr. Giovanni Massoli, commercialista ed esperto contabile milanese. La Uil Avellino/Benevento aveva già in passato evidenziato che la società Tsat fa parte del Consorzio Antares insieme ad altre società. Essa è proprietaria per una quota pari al 24% della Sab Aerospace.
Il Consorzio Antares è aggiudicatario del progetto Opsis, il primo satellite ottico italiano. Tsat è aggiudicataria di importanti commesse di ricerca e sviluppo (Mise e Miur), inoltre è partner di OHB, importante società tedesca del Settore spazio. I residui dipendenti di Tsat (15 per effetto di qualche defezione per dimissioni per giustificato motivo) hanno disagi da giugno 2012 e non ricevono stipendi da maggio 2014.
Già nel mese di ottobre scorso era stata interrotta l’erogazione di energia elettrica, poiché l’Enel non aveva ricevuto il pagamento delle forniture. I locali, prima della chiusura della società, versavano in uno stato di igiene pessimo poiché le pulizie non venivano fatte con continuità. Non bastasse tutto ciò, Tsat ha anche chiesto la messa in mobilità di tutti i dipendenti da sette mesi senza stipendio; il relativo accordo fu stipulato presso la Regione Campania in data 18 dicembre 2014, ma a tutt’oggi non ha prodotto alcun effetto a favore dei lavoratori.
“La provincia di Benevento – sottolinea Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento – continua a perdere le sue migliori aziende produttive come fossero petali di un fiore rinsecchito. Mai avremmo creduto che un’impresa solida come la Tsat potesse fare questa brutta fine. Purtroppo il destino dei lavoratori è segnato, ma ci impegneremo per recuperare, almeno in parte, gli stipendi arretrati, il trattamento di fine rapporto e l’indennità di mobilità.
Per quanto ci riguarda chi ha sbagliato dovrà pagare un conto salatissimo ed è per questo che abbiamo già interessato la locale Procura della Repubblica per l’accertamento delle responsabilità penali e civili a carico degli amministratori e dei revisori dei conti che si sono succeduti nella direzione e nel controllo della Società”.