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Calcio

Atletico Foglianise, i ragazzi della scuola calcio incontrano una volontaria Unicef

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Lunedì 24 marzo, gli allievi della Scuola Calcio “Atletico Foglianise” hanno ospitato presso il campo sportivo una volontaria Unicef. Nell’incontro è stato trattato il ruolo dell’organizzazione internazionale, la sua missione in circa 190 Paesi del mondo nonché il fondamentale mandato che gli è stato affidato, cioè quello di promuovere e tutelare i diritti dei minori di tutte le zone del Pianeta.

Varie sono state le domande e gli interventi fatti durante l’incontro dagli allievi. Nel corso di questo importante momento formativo, la volontaria Unicef ha mostrato i molteplici interventi dell’associazione nel mondo e le varie campagne di solidarietà che questa Agenzia ONU promuove a livello nazionale per sostenere i suoi programmi.

Nello specifico si è parlato della Campagna VOGLIAMO ZERO, per combattere la mortalità infantile in Paesi come il Pakistan, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Ciad, Angola, Yemen, Sud Sudan, Nigeria, curando malattie prevenibili (morbillo, pertosse, difterite, tetano, polio). Per queste malattie, ogni 20 secondi, muore un bambino. Ogni anno un milione e mezzo di bambini muoiono.

A tal proposito, la volontaria ha poi presentato agli allievi un importante progetto dal nome “100% Vacciniamoli tutti” con il quale l’UNICEF intende sostenere la macro campagna “Vogliamo Zero”.

“E’ stato un allenamento speciale quello di oggi – dichiara il responsabile organizzativo della scuola calcio, Domenico Intorcia -. Infatti oggi non sono state allenate capacità coordinative, tecniche o tattiche, oggi è stato allenato il cuore e l’anima di ognuno di noi.

Si è trattato – continua – di un elevato momento educativo e formativo per i nostri ragazzi che con un forte entusiasmo sin da subito hanno mostrato fortissima sensibilità per i temi trattati.

I piccoli e giovani atleti, si sono dichiarati pronti ad aiutare a crescere un bambino “meno fortunato di loro” sostenendo, cosi in futuro le iniziative UNICEF convinti che un piccolo sacrificio da parte loro, può davvero salvare la vita ad un bambino al Sud del mondo.

L’Unicef – conclude Intorcia – conta molto, sulla sensibilità degli atleti più giovani, perché lo sport è sintesi di moltissimi valori. “

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