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Buonalbergo, il “Movimento No cara” in piazza per raccogliere adesioni

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“Quando una settimana fa abbiamo dato vita al Movimento No Cara a Buonalbergo eravamo certi di aver interpretato al meglio il sentimento popolare e domenica mattina in piazza Garibaldi ne abbiamo avuto l’ennesima conferma”. Così gli esponenti del movimento in una nota diffusa alla stampa.
“Indipendentemente dall’inclinazione politica – prosegue il comunicato -, Buonalbergo è un paese unito verso il raggiungimento di un obiettivo comune: il no ad un C.A.R.A. che tre persone hanno deciso di ‘regalarci’. Sono state oltre duecento le adesioni al Movimento che abbiamo raccolto in sole due ore nella mattinata di domenica, alle quali vanno aggiungendosi sempre più rapidamente quelle di tutte le persone che non hanno avuto modo di raggiungere il nostro ‘banchetto’ e che ci fermano per strada o ci contattano tramite internet per avvicinarsi al Movimento, condividendo quanto scritto nel nostro atto costitutivo.
Ci teniamo a sottolineare –prosegue la nota – come quello delle adesioni sia un numero importante che debba far riflettere chi ancora non è riuscito a motivare il proprio parere favorevole all’apertura del C.A.R.A., a differenza di chi come noi, ha avuto modo di spiegare, tanto al diciottenne quanto al novantenne, la propria contrarietà a tale iniziativa. Vogliamo ringraziare, oltre a tutti i nostri compaesani, anche gli amici di Casalbore e di tutti i paesi limitrofi, che ogni giorno sui social network si confrontano con noi e che hanno appoggiato in pieno la nostra battaglia per la stesura di un documento ufficiale che chiuda la questione.
Domenica abbiamo dato prova della nostra presenza. Una presenza che comincia a far paura per la sua costanza nel rapportarsi con i cittadini. Come è logico che sia, sono iniziate le campagne denigratorie nei nostri confronti alle quali, come è nostra abitudine, rispondiamo senza temere il confronto.
A chi ci accusa di far politica – spiegano dal Movimento -, rispondiamo sottolineando la nostra soddisfazione nell’aver constatato come alla nostra abbiano aderito tutti i buonalberghesi, indipendentemente dal colore politico e dalla propria vicinanza o meno all’amministrazione. Sorridiamo a chi ci accusa di non aver capito il progetto portato avanti dal sindaco e dagli assessori. Noi ci atteniamo ai documenti. Si parla di C.A.R.A. e di numeri (170!!!). Un C.A.R.A. è e sarà sempre un Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo, non può essere altro. Non ci stupiremmo se i pochi favorevoli a questa iniziativa scoprissero solo ora il significato dell’acronimo.
Ma è a chi potrebbe accusarci di razzismo che rispondiamo con maggiore forza e contrattaccando. I promotori di tale iniziativa – sottolinea la nota – hanno provato a far credere alle persone che avrebbero potuto effettuare una selezione tra i rifugiati. Quando si parla di accoglienza non esiste una differenza tra rifugiato buono o rifugiato cattivo. Nel caso specifico di Buonalbergo, chi è a favore di tale iniziativa ha sempre parlato di finanziamenti che avrebbero potuto riempire le casse comunali e posti di lavoro. Dov’è la solidarietà? Dov’è l’accoglienza? Nel nostro atto costitutivo è scritto che la dignità umana viene prima di tutto e non si può lucrare sulla pelle della povera gente. Se così fosse il nostro Movimento non avrebbe ragione di esistere.
Tornando a parlare della nostra “mission” – conclude il comunicato – siamo molto felici in quanto stiamo giorno dopo giorno aprendo gli occhi ai cittadini, tenendoli costantemente informati su quanto accade, o meglio non accade nella nostra Casa Comunale, in quanto ad oggi ancora non c’è un atto ufficiale che annulli le famose delibere numero 70 e 71. Peccato solo che i nostri amministratori continuino a raccontare “favole” alle persone, dicendo che la questione C.A.R.A. è chiusa e che hanno in serbo altre idee per il destino dell’ex sede universitaria che non dichiarano per scaramanzia. Noi sappiamo che fin quando non arriva un atto ufficiale sono solo chiacchiere per prendere tempo e farci trovare la sorpresa a loro tanto “CARA” ; ma nel momento in cui ci fosse anche un solo briciolo di verità, raccomandiamo loro di aprirsi con la cittadinanza, alla quale diciamo come ogni giorno: in tre non possono decidere pe te”.