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Sindacati

Burocrazia e pubblica amministrazione: l’incontro della Cisal con istituzioni, imprese e cittadini

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Si è tenuto, venerdì 12 dicembre presso l’Aula Magna dell’Università “Giustino Fortunato” di Benevento alla presenza di una folta partecipazione di cittadini, l’incontro sul tema “La riforma della pubblica amministrazione tra diritti dei lavoratori ed interessi dei cittadini”.

Al tavolo dei lavori Luigi Bocchino Presidente dell’Associazione “Benevento Libera”; Paola Saraceni Segretario Nazionale CISAL Funzione Pubblica Centrale; Mimmo Forgione Segretario Generale Unione Provinciale CISAL di Benevento ed Imma Monfregola per le “Imprese Che Resistono” membro della Segreteria Regionale, in sostituzione di Pietro Di Lorenzo Segretario Regionale, impossibilitato per altri impegni assunti. Hanno dato il loro contributo alla discussione anche l’avv. Guido Principe, l’assessore del comune di Benevento Cosimo Lepore e Giovanni Parente.

I lavori sono stati moderati da Luigi Bocchino, che ha evidenziato la necessità di sburocratizzare la pubblica amministrazione e, nel contempo, di innovarla rendendola sempre più corretta e trasparente.

L’assessore al comune di Benevento Cosimo Lepore ha portato il saluto dell’Amministrazione ed ha sottolineato che la riforma deve partire proprio dai dirigenti, i quali devono essere sempre più sintonizzati con le attese dei cittadini, un invito anche ai sindacati di non rimanere fermi agli schemi degli anni passati.

E’ intervenuto in rappresentanza del mondo delle professioni Guido Principe che si è soffermato sui mali endemici della giustizia italiana e sulla problematica degli accorpamenti dei tribunali, vedi Ariano Irpino con Benevento, che ha prodotto come effetto non l’aumento degli organici ma addirittura la riduzione degli stessi con disagi per gli utenti e gli operatori del sistema giustizia.

È stata data la parola all’imprenditrice Imma Monfregola, in rappresentanza delle “Imprese che Resistono”, ha parlato di imprenditori che vogliono suicidarsi e farla finita perchè non riescono a sopportare il peso delle tasse, di recupero credito che al di sotto di 1000 euro è meglio non fare perchè tra costi ed attese diventa solo una operazione “a perdere”, di redditi ritoccati verso l’alto per evitare che le banche chiudino la linea di credito alle imprese, di amministrazione non preparata ed incapace di rispondere alle richieste dei cittadini, come già detto, non disponibile e con una totale chiusura verso il mondo del lavoro.

Poi è intervenuto il responsabile provinciale della CISAL Sanità Giovanni Parente che si è chiesto “come si può immaginare di nominare un direttore generale con, ad esempio, il requisito di aver chiuso un bilancio in pareggio e non con la professionalità. La verità, ha detto Parente, è che non si vuole rilanciare la sanità! Occorre fare i contenuti e non le chiacchiere, contenuti fatti ad esempio in passato dalla Mussi! Oggi le attese sono lunghissime ed è meglio spostarsi nella vicino Avellino. E pensare che noi abbiamo insegnato loro!”.

Le conclusioni sono state affidate a Mimmo Forgione, Segretario Generale Unione Provinciale CISAL Benevento ed a Paola Scaraceni, Segretario Generale Nazionale CISAL Funzione Pubblica Centrale. Mimmo Forgione ha posto l’attenzione sul sistema di gestione della pubblica amministrazione che non solo consente, ma in un certo senso favorisce il perpetrarsi degli sprechi.

“Ci saremo aspettati che, la spending review fosse indirizzata proprio ad individuare i privilegi, a porre un freno allo spreco reale ed improduttivo di danaro pubblico, a ristrutturare il sistema in termini di vera efficienza, modernità, correttezza nella gestione dell’amministrazione pubblica. Ma così non è stato, l’ingerenza della politica ha fatto si che restassero in atto i privilegi a discapito della meritocrazia e quindi tutto a favore del clientelismo. Bisogna mettere fuori la politica dalla P.A. se si vuole sperare che i giovani possano restare a lavorare nel paese natio e non dover per forza andare via.

Paola Saraceni, Segretario Nazionale CISAL Funzione Pubblica Centrale, ha fatto in primis autocritica sull’attuale stato dei sindacati italiani: in considerazione del fatto che dopo le grandi battaglia di libertà degli anni ‘70 essi alla stagione dei diritti non hanno fatto seguire contestualmente anche una stagione dei doveri. Ha proposto l’idea di concorsi regionali per evitare la mobilità, concorsi a dire del Segretario Nazionale CISAL FPC sono impellenti perchè fra non molto non ci saranno più lavoratori grazie alla riforma Fornero.

Parlando delle riforme a messo poi il dito nella piaga rispetto a quanto sta accadendo in questi giorni a Roma. Non c’è più sicurezza, lo Stato si allontana dalle città con la chiusura delle Prefetture a favore dei presidi. E chi garantirà la sicurezza? Si vuole fare solo confusione. Giudici di Pace che scompariranno e si potranno mantenere in vita solo se i Comuni hanno i fondi, ma con i dipendenti comunali che non capiscono nulla di giurisprudenza, tasse che scadono il giorno che si dovrebbe ritirare la pensione come se l’italiano fosse in grado di pagarle indipendentemente dalla pensione stessa insomma il caos assoluto. E chi trae vantaggio da tutto ciò? Solo la componente politica.

In conclusione è venuto fuori è un malcontento generale, sia da parte dei lavoratori che dei cittadini. Le riforme fatte per i diritti di entrambi vanno in direzione opposta, scontentando tutti. I cittadini sono esasperati da questo continuo abbattersi di tasse sulle loro teste, le imprese soffocate da un sistema tassativo iniquo ed assurdo, i lavoratori, intesi quelli della pubblica amministrazione, scontenti per un contratto che non si rinnova da oltre 6 anni ed una macchina burocratica lenta e che non li mette in condizione di poter lavorare.

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