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San Giorgio la Molara, petizione cittadina della minoranza sul recupero ambientale della “Cava Macchia Calcarea”

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Il gruppo di minoranza L’Italia degli Italici Sanniti di San Giorgio la Molara ha illustrato, nel corso di un incontro pubblico tenutosi giovedì scorso, una petizione popolare da presentare al Genio Civile di Benevento in merito al recupero ambientale della “Cava Macchia Calcarea”, situata nel territorio comunale del centro fortorino.

Nel corso dell’incontro pubblico, Antonio Paradiso – presidente del movimento l’Italia degli Italici Sanniti e capogruppo dell’omonimo gruppo di minoranza – ed il consigliere Luigi Antonio Vella – dello stesso gruppo di minoranza – hanno aggiornato gli intervenuti sugli ultimi atti che hanno caratterizzato l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Paragone, per poi passare alle motivazioni che li hanno spinti, di concerto con tutti gli altri consiglieri comunali di minoranza, a promuovere la petizione popolare contro il progetto di recupero ambientale della cava.

In particolare, i consiglieri hanno manifestato forti perplessità circa “l’assoluto silenzio con cui l’Amministrazione in carica sta affrontando la questione del ripristino ambientale della cava” senza che la cittadinanza sia resa partecipe né messa a conoscenza di tale problematica.

Ritenendo che il progetto di ripristino ambientale possa mettere a rischio le falde acquifere presenti in zona e che lo stesso progetto non affronti adeguatamente altri aspetti geomorfologici del sito e, infine, per le preoccupazioni riguardo il materiale da impiegarsi per il parziale riempimento dell’alveo così come previsto dal progetto, i consiglieri di minoranza chiedono, con lo strumento della petizione popolare, che il progetto di ripristino ambientale non sia autorizzato.

“Presso la Regione Campania, Genio Civile di Benevento, – si legge nella petizione a firma dei cittadini – è in corso l’istruttoria di autorizzazione al completamento del recupero ambientale della cava di calcare ubicata a San Giorgio la Molara alla località Macchia Calcarea.

Chiediamo – proseguono – che non si proceda al predetto completamento di recupero ambientale, perché la cava, dismessa da svariati decenni, è stata già oggetto di precedenti recuperi e, poi, le naturali erosioni e la vegetazione spontanea dell’area già ne annullano l’impatto. Inoltre, la falda acquifera ubicata nell’area, che alimenta diverse sorgenti locali e l’acquedotto Forlito e Sambuco dei comuni di San Giorgio la Molara e Molinara verrebbe esposta a notevoli rischi.

In subordine – conclude la petizione – dove si dovesse autorizzare il predetto inutile e pericoloso completamento di recupero ambientale, chiediamo che esso avvenga senza alcun apporto di materiale esterno e che comprenda anche il risanamento della frana sul versante a valle della cava, provocata a suo tempo dall’attività estrattiva e mai bonificata”.

La convocazione di una prima conferenza di servizi ad oggetto “L.R. 13.12.1985 n. 54 e ss.mm.ii. – PRAE. Progetto di recupero ambientale della cava di calcare alla località Macchia Calcarea del comune di San Giorgio la Molara – Soc. F.lli Miele a.r.l.” fu indetta per l’11 settembre 2014, così come pubblicato sul B.U.R.C. n. 56 del 4 agosto 2014.

“Ma tale convocazione – precisano i consiglieri di minoranza –  fu pubblicata all’albo pretorio del Comune solo il giorno successivo alla data di convocazione stessa, ovvero il 12 settembre”.

Una seconda Conferenza di Servizi si è tenuta in data 16 ottobre. Mentre è per il prossimo 2 dicembre che è fissata la terza Conferenza di Servizi, nella quale il progetto di ripristino ambientale dovrebbe essere approvato. Prima di tale data i consiglieri di minoranza del comune fortorino intendono trasmettere alla Regione la petizione popolare corredata dell’elenco dei firmatari.

Massimiliano De Cesaris

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