Sgombero ex istituto Orsoline, i “senza casa” replicano a don Nicola De Blasio e attaccano Curia e Comune

“Le bugie hanno le gambe corte e infatti poco alla volta Don Nicola De Blasio comincia a svelare le vere motivazioni che sono alla base dello sgombero ponendosi più volte in contraddizione con le cose raccontate. Innanzi tutto ci preme sottolineare che il Vescovo doveva rammaricarsi ieri mattina e non oggi dopo aver fatto denuncia nei confronti dei senza casa. Il rappresentante legale della fondazione ha di certo agito dopo aver consultato il consiglio di amministrazione e il presidente, ovvero l’arcivescovo Mugione al quale quindi ricordiamo che le lacrime da coccodrillo servono a poco”.

Dura nota del Movimento di Lotta per la Casa che ritorna sullo sgombero dell’ex istituto Orsoline messo in atto dalle forze dell’ordine e sui momenti di tensione davanti alla Curia Arcivescovile.

“Con una mediazione ed una trattativa, con l’apertura di un ingresso di via Rummo – spiega – si poteva tranquillamente dare ospitalità a quelle famiglie che ricordiamo ancora ad oggi non sanno dove andare continuando ad arrangiarsi in sistemazioni precarie al limite della vivibilità.

Nella struttura di Ponticelli ora dormono 21 nuclei familiari in una condizione vergognosa senza docce e bidet e servizi essenziali. La vera inagibilità e invivibilità è quella a cui Caritas, Curia, Fondazione, Comune hanno destinato queste famiglie.

Inoltre se fino a ieri Don Nicola diceva di non avere alcun collegamento e potere di incisione sulla fondazione De Martini oggi dichiara che la stessa Caritas ha presentato un progetto di finanziamento per un centro rifugiati. Come si fa a presentare un progetto di finanziamento su di una struttura inagibile e di cui non si ha alcuna competenza questo non è dato sapersi.

Precisiamo – si legge nel comunicato – che non abbiamo nulla contro i migranti e che anzi quella struttura può ospitare tutti senza problemi e senza scatenare guerre tra poveri ma il fatto scandaloso da evidenziare è il progetto teso ad ottenere profitto sui rifugiati. Il lauto finanziamento e i proventi che dalla gestione di questa struttura si potranno ottenere sono la vera posta in gioco, sulla quale la Curia di Benevento non fa di certo una bella figura.

Il dato emblematico che resta è che il Vescovo ha consentito uno sgombero, che la Caritas e il Comune che potevano mediare non lo hanno fatto anzi hanno avallato nascondendosi dietro il paravento della legalità.

In occasione dell’emergenza dello scorso anno i senza casa furono mandati a Ponticelli e a San Modesto in una situazione di irregolarità sanata poi successivamente dagli uffici tecnici del comune, a testimonianza di questa tesi ci fu la vicenda delle residenze che furono ottenute dopo diversi mesi e dopo aver messo le carte a posto.

Le autorizzazioni e le questioni burocratiche potevano essere anche bypassate a fronte di un’emergenza vera e propria. Hanno preferito nascondersi dietro la legalità calpestando gli elementari principi di giustizia sociale, hanno preferito ammassare 21 famiglie in una struttura non idonea.

Per questo motivo – concludono i senza casa – nei prossimi giorni saremo impegnati in un’operazione verità, raccontando le omissioni gravi della curia e del comune alla città. Inoltre documenteremo come si vive a ponticelli in 21 nuclei familiari senza servizi essenziali, con il consenso del comune, della curia, di don Nicola e della fondazione De Martini in barba alla solidarietà cristiana”.