CRONACA
Paduli: affitta casa per le vacanze, ma è una truffa. Denunciata coppia

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Erano specializzati in truffe on line: proponevano infatti l’affitto di case vacanza inesistenti e frodavano gli interessati facendosi versare per intero la somma pattuita. Lo stesso avevano fatto con un 24enne di Paduli, che aveva immediatamente sporto denuncia ai carabinieri.
Ma questa volta il raggiro è stato scoperto e i due – una coppia di pregiudicati napoletani di 44 e 32 anni – sono stati denunciati per truffa aggravata e frode informatica.
Le indagini condotte dai militari, anche mediante l’espletamento di accertamenti informatici sulla rete internet, hanno consentito di stabilire che i due truffatori telematici avevano pubblicizzato su di un noto sito web di inserzioni di varia natura, la locazione di una casa per le vacanze estive a Roccaraso, noto centro vacanziero dell’Abruzzo.
I due, inoltre, avevano illustrato alla vittima, dopo reciproci scambi di email, le bellezze della casa e delle sue comodità che avrebbero consentito il trascorrere di comode ed indimenticabili vacanze.
In più, avevano invogliato il giovane cliente a chiudere l’affare prospettandogli condizioni economiche vantaggiose e di notevole risparmio proprio in virtù dell’attuale momento di crisi economica nazionale.
Infatti, per l’affitto dell’abitazione a scelta per tutto il mese di luglio o agosto, i due avevano chiesto il versamento della somma di mille euro a titolo di fitto comprensivo di caparra, riuscendo a convincerlo definitivamente ad accreditare tutta la somma pattuita su una carta “poste-pay”.
Dopo l’accredito – avevano spiegato al 24enne – sarebbe seguita un’email relativa al contratto di locazione e ai successivi contatti di dettaglio per regolarizzare l’uso delle utenze di luce, acqua e gas.
Purtroppo, una volta accreditata la somma, i due truffatori sono spariti dal web rimuovendo l’inserzione e i loro contatti telefonici, nonostante i ripetuti tentativi di ricerca fatti dal ragazzo al quale non è rimasto altro da fare che rivolgersi ai carabinieri del suo paese.
Nel corso delle indagini, i militari non solo hanno verificato la non esistenza della casa pubblicizzata, ma sono anche riusciti ad identificare i due malfattori, già noti per i medesimi reati commessi in alcune località del viterbese, a Milano e nel circondario del Comune de l’Aquila.