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CRONACA

Patenti false nel Sannio e all’Asia di Benevento, scatta l’operazione “Easy Drive”: 37 indagati e 4 misure cautelari

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    Trentasette persone indagate, di cui quattro sottoposte a misure restrittive, e 45 patenti false sequestrate grazie alle indagini svolte partendo da due filoni di inchiesta sulle patenti rubate alle Motorizzazioni civili di Taranto e Campobasso. E’ il bilancio dell’operazione denominata ”Easy Drive”, condotta nelle prime ore di oggi dalla polizia giudiziaria della sezione Polizia Stradale di Benevento e coordinata dalla locale procura. I reati contestati sono ricettazione e falso. 

    A finire agli arresti domiciliari sono stati: Nicola Petrucci, 35enne di Benevento, residente a Fragneto Monforte e titolare fino all’ottobre 2011 dell’Autoscuola Petrucci di Morcone; Ignazio Catauro, 37enne di Napoli, residente a Villaricca e titolare dell’autoscuola Roma sas e di due consorziate, situate a Qualiano, Villaricca e Napoli – località Capodimonte.

    Divieto di dimora nel Sannio invece per il napoletano Raffaele Di Guida, 27enne collaboratore di Catauro, e Pasquale Melisi, 51enne di Benevento.

    L’INDAGINE – L’attività investigativa è iniziata a seguito di una segnalazione della locale Motorizzazione Civile nella quale venivano denunciate delle incongruenze dopo l’evasione di una richiesta di duplicato patente di guida e, in particolare, era stato segnalato che il titolo originario risultava inesistente o che il richiedente non era mai stato censito, quale guidatore, in quegli archivi. 

    L’indagine che ne è scaturita ha permesso di individuare un sodalizio criminoso composto da titolari e collaboratori di scuole guida finalizzato ad attuare, con carattere di continuità, la commercializzazione di patenti ed altri titoli di guida falsificati i cui moduli originali risultavano essere il provento di più furti perpetrati ai danni di Uffici periferici del Dipartimento dei Trasporti Terrestri.

    L’obiettivo era assicurare titoli di guida su moduli trafugati a soggetti non in possesso dei prescritti requisiti o a soggetti che semplicemente volevano ottenere tale abilitazione senza seguire alcun corso e senza sostenere alcun esame. Secondo gli inquirenti, l’acquisto di una licenza falsa poteva costare dagli 800 fino ai 1500 euro. 

    I titolari delle scuole-guida, per indurre i destinatari dei falsi documenti a ritenerli genuini, oltre a farsi consegnare documentazione formalmente prevista per il superamento degli esami e l’ottenimento della patente (certificati medici – versamenti – bolli – domande), in alcuni casi hanno anche inscenato finti esami presso alcune sedi delle Motorizzazioni Civili. Per superare le prove teoriche con un “aiutino” gli indagati avrebbero richiesto anche somme superiori ai 2mila euro.

    In questo modo gli indagati costituivano un articolato e variegato circuito illegale per il rilascio di patenti in violazione della legge.

    Le indagini, condotte anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, hanno consentito di sequestrare 11mila patenti di guida e carte di qualificazioni del conducente (CQC) i cui stampati appartenevano a lotti trafugati in bianco presso alcune sedi della Motorizzazione civile a Taranto e Campobasso. 

    Sequestrate anche sofisticate apparecchiature elettroniche utilizzate per pilotare gli esami di guida, timbri falsi, carte d’identità contraffatte, falsi valori bollati e bollettini postali attestanti gli avvenuti versamenti delle imposte dovute e certificazioni mediche false.

    Gli agenti hanno anche identificato un numero consistente di indagati, ovvero da un canto gli artefici del “canale alternativo” e dall’altro una pluralità di falsi guidatori.

    Tutte le patenti immesse in circolazione e sequestrate, sia quelle acquistate dai dipendenti Asia sia quelle dei numerosi altri aspiranti guidatori, sono state il risultato di una laboriosa falsificazione compiuta apponendo la foto e trascrivendo con caratteri uguali a quelli della MCTC le generalità dei richiedenti su moduli tipo – card – rubati in bianco sui quali, nel caso delle patenti di categoria C, è stato altresì trasposto il numero identificativo della patente di categoria inferiore già posseduta dal richiedente.  

    DIPENDENTI ASIA – Nell’ambito dell’indagine è emerso anche uno specifico fenomeno criminoso che ha riguardato alcuni dipendenti dell’azienda municipalizzata per la raccolta rifiuti “ASIA” di Benevento, dove il 51enne Melisi avrebbe fatto da intermediario.

    Costoro, infatti, provvisti della sola patente di guida categoria B, con l’istituzione della raccolta dei rifiuti urbani “porta a porta” che ha reso necessario per la “ASIA spa” avere a disposizione dipendenti in possesso di patente di guida professionale (categoria C o superiore), sono stati spinti a ricercare e conseguire in tempi rapidi e non impegnativi la patente di guida superiore, nel timore di un eventuale mancato rinnovo del contratto di lavoro o per il solo scopo di approfittare della circostanza ed ottenere la mansione di “autista”, meno gravosa e virtualmente più redditizia di quella da “operatore ecologico”.

    Secondo quanto riferisce la Procura di Benevento, nella nota firmata dal procuratore della Repubblica Giuseppe Maddalena, il fenomeno criminoso ha comportato gravi ricadute negative sotto il profilo della sicurezza stradale e della tutela dell’incolumità pubblica se si considera che la maggior parte di coloro che hanno ottenuto le patenti false ne hanno poi fatto uso ponendosi alla guida di veicoli commerciali di portata superiore a 35 quintali. 

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