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CRONACA

Benevento: l’imprenditore Antonello Rosiello ucciso in strada al Rione Libertà. Dopo 16 ore preso l’indagato

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ORE 20:30 – Il vice questore Giovanna Salerno ha parlato nella sala conferenze della Questura ai giornalisti ricostruendo la giornata e le indagini che hanno portato al fermo del 31enne Paolo Messina, accusato del delitto dell’imprenditore Antonello Rosiello.

Secondo gli inquirenti, ad inchiodare l’indagato ci sarebbero le immagini della videosorveglianza del Rione Libertà, attraverso le quali la polizia è riuscita a riconoscere l’auto – la Mercedes Classe A nera – e a stabilire il tempo impiegato per la commissione dell’omicidio.

Al vaglio degli agenti anche le riprese del sistema di videosorveglianza, presente nella casa del 31enne, dalle quali gli uomini della Mobile sono riusciti a vedere dove era stata gettata la 38 special Smith & Wesson. L’arma è stata ritrovata in un borsello con 7 cartucce e 7 bossoli.

AGGIORNAMENTO ORE 19 – Rintracciato intorno alle 18:30 dalla Polizia di Stato Paolo Messina, 31enne di Benevento e titolare di una ditta di termoidraulica, presunto colpevole dell’omicidio di Antonello Rosiello. L’uomo era nei pressi dello studio legale dell’avvocato Angelo Leone, in via Gaetano Salvemini, a Benevento.

AGGIORNAMENTO ORE 18 – Proseguono le ricerche degli uomini della Questura di Benevento per rintracciare il presunto autore dell’omicidio. Nel pomeriggio le operazioni si sono concentrate in località Madonna della Salute, alla periferia di Benevento, dove il 31enne è residente.

Oltre ai posti di blocco, gli agenti della Mobile hanno anche utilizzato un elicottero della Polizia di Stato, proveninete da Napoli, per pattugliare la zona. Gli inquirenti hanno concentrato le indagini nell’area nelle vicinanze dell’abitazione dell’uomo, perché sono convinti che il sospettato non si sia allontanato di molto dalla sua residenza.
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E’ stato ucciso nella notte a colpi di pistola in via Carlo Pisacane, al Rione Libertà di Benevento. La vittima è Antonello Rosiello, 42 anni di Benevento, appartenente ad una nota famiglia di pastai. La Squadra Mobile della Questura sannita sta cercando ora di ricostruire la dinamica esatta di quanto accaduto ed è sulle tracce del presunto killer.

L’uomo classe 1971, residente con la famiglia a San Martino Sannita, sarebbe stato colpito dopo un litigio da due proiettili al volto e al torace. Al momento, però, i bossoli non sarebbero stati ancora ritrovati. Quando è giunta sul posto l’ambulanza del 118, il 42enne era ancora vivo: i sanitari avrebbero provato a rianimarlo, ma sarebbe morto subito dopo in ambulanza.

I FATTI – Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, intorno alle 2:20 di questa notte sono arrivate due chiamate al 113 da parte di alcuni residenti del Rione Libertà che avevano sentito più spari. La vittima infatti sarebbe stata prelevata in auto dall’omicida – una Mercedes Classe A nera – nella sua abitazione di San Martino Sannita e sarebbe stata condotta in via Pisacane, dove poi è avvenuto il delitto. Dopo un litigio, Rosiello sarebbe stato trafitto con una pistola a tamburo una volta sceso dalla vettura.  

La Mobile, guidata dal vice questore Salerno, sta ora cercando di ricostruire il movente dell’omicidio: sembrerebbe infatti, che l’assassinio sia avvenuto a causa di un debito non saldato, risalente al 2012, dell’importo di 40mila euro. 

SULLE TRACCE DEL KILLER – Già dopo un’ora dall’omicidio la Mobile di Benevento avrebbe identificato il possibile autore, un 31enne del capoluogo – che al momento risulta ancora irreperibile – e raccolto prove schiaccianti a suo carico: utili infatti le immagini di videosorveglianza della zona e indagini serrate sulle frequentazioni di Rosiello. Denunciata anche la convivente del ricercato per favoreggiamento.

In località Madonna della Salute, nei pressi dell’abitazione del presunto assassino, vicino ad una recinzione, gli inquirenti avrebbero anche trovato una 38 special Smith & Wesson, che potrebbe essere quella utilizzata per l’omicidio. In auto, invece, sarebbe stata ritrovata una semi-automatica con matricola abrasa. Entrambe le armi erano detenute illegalmente.

L’auto, inoltre, presenterebbe tracce di sangue sulle ruote. Secondo gli inquirenti, infatti, l’uomo dopo aver trascinato il corpo lontano dalla vettura, nella fuga lo avrebbe anche investito.

Restano da chiarire due misteri: perché l’assassino avrebbe trascinato il 41enne per alcuni metri e per quale ragione i due si trovassero nello slargo di via Pisacane. 

Sulla vicenda indaga il giudice Nicoletta Giammarino. Il cadavere dell’uomo è al momento al “Rummo” per l’autopsia del medico legale Monica Fonzo.

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