POLITICA
Palazzo Mosti, Pedicini (Mir): “I cittadini devono partecipare ai consigli comunali”

Ascolta la lettura dell'articolo
“Ordine del giorno: emergenza casa. Questo si e’ discusso ieri in consiglio comunale. Un consiglio aperto, che ha visto me come altri, partecipare attivamente al dibattito. Alla conclusione dei lavori si è giunti dopo ben otto ore. Le proposte, che sono state avanzate da esponenti politici, sindacati, Caritas e movimenti vari, sono state accolte quasi tutte. Si istituiranno dei tavoli e si cercherà di dare una risposta al problema casa, che, nella nostra città come nel resto dell’Italia, è diventata una vera e propria emergenza. Ma questa emergenza si vuole veramente affrontare e risolvere? Forse no”.
Inizia così la nota di Anna Maria Pedicini, coordinatrice provinciale del MIR in merito al consiglio comunale di ieri a Palazzo Mosti.
“Ieri – sottolinea Pedicini – ne è stato fatto solo un accenno, ma già nel lontano 2009 fu istituito l’osservatorio comunale sulla casa. Tra le tematiche di cui l’osservatorio casa del comune di Benevento doveva occuparsi rientravano: l’utilizzo delle risorse destinate alle problematiche abitative, le modalità per fronteggiare le varie emergenze connesse all’abitazione, la valorizzazione degli accordi tra le associazioni della proprietà e degli inquilini, la redazione di elenchi di famiglie con disagio abitativo in città, l’anagrafe dell’utenza del patrimonio pubblico Iacp e di proprietà comunale.
Alcuni dei firmatari – aggiunge nella nota – erano in aula anche ieri, ma dell’osservatorio casa non si è fatta menzione, se non come accenno. Devo dedurre che oggi come allora è stata solo tutta una perdita di tempo? Spero di no. Il 2009 con i suoi problemi al momento sembra lontano, ma nel frattempo altri problemi si sono aggiunti. L’emergenza casa del 2013 non è altro che la punta dell’iceberg della vera emergenza che ci apprestiamo a dover affrontare: l’emergenza occupazionale.
I prossimi anni – continua la coordinatrice MIR – ci vedranno in prima linea a dover dare delle risposte, trovare soluzioni, per problematiche che investiranno un po’ tutti i ceti sociali, anche quelli che, al momento, sembrano non soffrire la crisi. Quali risposte saremo in grado di dare ai tanti cittadini se non si riesce a risolvere il problema di sole 22 famiglie?
Dal consiglio comunale di ieri è emerso, però, un dato certo: permettere ai cittadini di partecipare, in modo attivo, ai consigli comunali, deve diventare una prassi, almeno quando si discutono tematiche sociali. Si devono riaprire quelle porte. Questo dovrebbe essere il primo passo. Troppi anni sono passati dall’ultimo consiglio comunale aperto e di questo gli amministratori devono tenerne conto.
Chi amministra – conclude Pedicini – deve dar conto del proprio operato alla cittadinanza tutta, non solo all’elettorato di parte”.