Titerno
Casalduni: i dipendenti del comune senza stipendi. I sindacati: “Dal 28 sciopero ad oltranza”

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I sindacati Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl hanno inviato una lettera al prefetto Blasco, al sindaco del Comune di Casalduni e agli onorevoli sanniti per mettere in evidenza la difficile situazione dei lavoratori dell’amministrazione comunale sannita.
Intanto hanno deciso di proclamare uno sciopero ad oltranza, a partire dal 28 ottobre, con manifestazioni presso tutti gli Uffici Pubblici e lo STIR di Casalduni.
“I dipendenti del Comune di Casalduni – scrivono – non percepiscono il salario da ben otto mesi e di questa gravissima situazione, sembra che non importa niente a nessuno. Non sono serviti manifestazioni e richieste di intervento al Prefetto, alla Regione Campania all’Amministrazione Provinciale, alla politica in generale.
Fino ad oggi – continuano – solo distratte ed infastidite dichiarazioni di solidarietà senza nessun concreto aiuto stanno portando alla disperazione famiglie intere, mortificando tutta la Comunità Casaldunese.
Si sta approfittando della pazienza e del senso di responsabilità dei dipendenti, ma oramai la misura è colma e non si può escludere alcuna azione anche eclatante per cercare di risolvere un problema di gravità inaudita.
I lavoratori e i cittadini – aggiungono i sindacati – stanno pagando l’immobilismo e il pressapochismo della politica, hanno subito infiniti danni, sono stati ricoperti di “monnezza” con gravi rischi alla salute, non ricevendo in cambio assolutamente niente visto che il Comune deve avere dalla SAMTE, dalla Regione Campania, e dal Commissariato di Governo, ben quattro milioni di euro, sottratti ai cittadini e mai versati nelle casse Comunali.
Evidentemente i soldi sono serviti per pagare profumatamente Commissari, Consulenti, Consigli di Amministrazione e parassitismi vari.
Neanche la Magistratura, così solerte in altri casi, – sottolineano le sigle – ha mai ritenuto di intervenire. Tra l’altro l’attività dell’Amministrazione Comunale è pressochè bloccata stante l’impossibilità di comprare finanche una risma di carta”.