CRONACA
Discarica di Sant’Arcangelo Trimonte: sequestrati beni per oltre 800mila euro ad una ditta
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Sequestro preventivo di beni immobili, per un valore di oltre 800mila euro, per la ditta Fratelli Pignone Srl. L’operazione, disposta dal Gip del Tribunale di Benevento ed eseguita nella giornata di ieri dagli uomini del Nipaf del Corpo Forestale su richiesta della Procura della Repubblica sannita, rappresenta un nuovo sviluppo nelle indagini per la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte.
Il provvedimento è scaturito a seguito di un’inchiesta ad ampio raggio che, oltre la questione ambientale, ha riguardato numerosi problemi che affliggono la discarica fin dal momento delle iniziali operazioni di realizzazione e gestione dell’impianto, determinando l’iscrizione nel registro degli indagati di numerose persone, tra cui Michele Pignone, legale rappresentante della ditta, per truffa aggravata ed altri reati.
Secondo quanto si apprende dal comunicato della Procura l’uomo, mediante false attestazioni – supportate da false fatture emesse dalla sua azienda ed inerenti il trasporto di circa 160mila tonnellate di terreno -, avrebbe permesso alla Daneco Impianti s.r.l. di ottenere una illecita erogazione di fondi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, riconoscendo al legale rappresentante Pignone un ingente profitto.
L’indagato, in concorso con altre persone, si sarebbe avvalso di documenti non veritieri di trasporto e relative false fatture per circa 160mila tonnellate di terreno (circa mc 100.000), oltre a false attestazioni di trasporto di terra derivante dalle operazioni di scavo della discarica e conseguenti false contabilizzazioni da parte della Daneco s.r.l..
Gli indagati avrebbero anche attestato in modo falso, attraverso atti tecnici relativi agli stati di avanzamento dei lavori, lo smaltimento di 95.952 mc di terreno riconoscendo illecitamente alla società commissionata Daneco e quindi alla F.lli Pignone srl la somma di oltre 800mila euro.