CRONACA
Appalti alla Comunità Montana del Matese: condanna per Pezone. Fece ricorso contro Boccalone per il ruolo di manager al “Rummo”

Ascolta la lettura dell'articolo
Tre anni e sei mesi di reclusione oltre alla sospensione per cinque anni dai pubblici uffici. E’ questa la sentenza di primo grado con la quale la Seconda Sezione Penale – Collegio C – del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato Gennaro Pezone, segretario della Comunità Montana del Taburno.
Le accuse a carico del sannita erano truffa ai danni dello Stato, turbativa d’asta e falso in atto pubblico. L’indagine della Guardia di Finanza di Caserta partita nel 2011 riguarda fatti risalenti al periodo fra il 2003 e il 2006 quando il Puzone era segretario generale della Comunità Montana del Matese.
Con lui sono stati condannati anche Vincenzo Santagata, ragioniere dell’Ente montano, e Angelo Fiorito.
Pezone – secondo quanto si legge nella sentenza a firma del giudice Maria Francica – è stato ritenuto responsabile riguardo alle determine dirigenziali 103 e 144 del 2005 da lui emesse mentre era segretario della Comunità Montana del Matese.
Il sannita, nel corso del procedimento, è stato assolto per altri reati a suo carico. Estinti perchè in prescrizione invece i reati contestati ai tre in merito alle determine emesse prima del 31 marzo 2005.
Pezone era balzato agli onori della cronaca negli scorsi mesi per aver presentato il ricorso straordinario sulla nomina di Nicola Boccalone a direttore generale dell’ospedale “Rummo” di Benevento.
Il segretario della Comunità Montana aveva chiesto l’annullamento previa sospensione del decreto di nomina, datato 3 ottobre 2011, da parte del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
Una vicenda che sarà forse risolta definitivamente il 22 maggio prossimo con la decisione del Consiglio di Stato.