Medio Calore
Centri commerciali ad Apice Vecchia. Il Comitato “Centro Storico” segnalerà alla Provincia le difformità dello studio di fattibilità

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Si è tenuto domenica 7 aprile presso il Centro sociale di Apice l’incontro dibattito con la popolazione organizzato dal “Comitato centro storico Apice Vecchia”, sullo studio di fattibilità approvato dal consiglio comunale che dovrebbe essere posto a base della gara per il Project Financing, cioè la scelta di un investitore privato autorizzato ad utilizzare tutto il vecchio paese che in parte dovrebbe essere abbattuto per fare spazio a centri commerciali e multisala cinematografiche.
Nella sala affollata per la presenza di numerosissimi cittadini apicesi, con diversi interventi moderati da Giovanni Palermo, i rappresentanti del comitato (Martori, Masiello, Errico, Russo, Cecere. ) hanno spiegato dettagliatamente e con l’ausilio di documenti posti in visione al pubblico attraverso video proiezioni, i motivi di critica al progetto voluto dalla maggioranza consiliare.
In sintesi dalle relazioni è emerso che:
Il comune sostiene di essere proprietario dell’80% degli edifici di Apice Vecchia ma in realtà non sono mai state concluse le procedure per l’acquisizione al patrimonio comunale di moltissime abitazioni e locali privati; ai privati ancora proprietari di unità edilizie la cui manutenzione è stata impedita da parte del Comune, non viene neppure riconosciuto da parte dell’amministrazione comunale, il diritto a partecipare alla Conferenza dei Servizi per esprimere il proprio parere sul progetto complessivo che comunque vincola l’uso del proprio bene; il Comune di Apice avrebbe potuto realizzare parte degli interventi necessari per la tutela del centro storico con un finanziamento € 6.308.878,68 che invece è stato perso per “negligenze dell’Ente”; se il privato incaricato non realizza gli utili sperati nei 30 anni di concessione, ci sarebbero ripercussioni negative per i cittadini e per le casse comunali, come è accaduto in molte realtà italiane; i centri commerciali, come quello previsto dallo studio di fattibilità, stravolgono l’assetto urbanistico ed architettonico di Apice Vecchia e la sua memoria che appartiene all’intera collettività; lo studio di fattibilità è in variante agli strumenti urbanistici e non è conforme alle previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che peraltro prevede il corridoio ecologico del fiume Calore entro il quale ricade il centro storico di Apice Vecchia all’interno del quale non possono essere previsti abbattimenti e ricostruzioni di nuovi edifici.
Al dibattito è intervenuto anche Gabriele Corona, presidente dell’associazione Altrabenevento che ha ricordato il fallimento dei Project Financing in provincia di Benevento denunciando il pericolo concreto di riciclaggio di denaro sporco da parte di organizzazioni criminali ad Apice Vecchia.
E’ poi intervenuto il presidente delle Acli Filiberto Parente che chiede a gran voce un dibattito tra gli amministratori ed i membri del comitato.
Al termine della manifestazione il “Comitato centro storico Apice Vecchia” ha annunciato che: presenterà al Prefetto un apposito documento contro la esclusione dalla Conferenza dei Servizi dei propri rappresentanti e dei proprietari dei locali di Apice Vecchia; segnalerà alla Provincia, peraltro esclusa dalla Conferenza dei servizi, le difformità dello studio di fattibilità rispetto agli strumenti urbanistici e al PTCP; presenterà ai cittadini alcune ipotesi di interventi per il recupero del Centro Storico di Apice da realizzare attraverso finanziamenti europei, come spiegato dal dott. Luigi Mesisca, urbanista, attivando tutti gli strumenti di partecipazione possibili, come raccomandato anche dal prof. Saverio Gubitosi, e da Antonella Pepe nei loro interventi finali.