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Ricerche petrolifere: Cicchella, Valente e Ciarcia, docenti dell’UniSannio, spiegano i rischi dell’oro nero

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    Si apre con uno striscione No Triv, mostrato alla platea del Musa, l’incontro convocato dalla Provincia di Benevento. Un momento di riflessione, con i docenti del Dipartimento di Studi geologici e del Dipartimento di Scienze per la Biologia dell’Università degli Studi del Sannio, Domenico Cicchella, Alessio Valente e Sabatino Ciarcia, sulle vicenda delle ricerche di idrocarburi nel sottosuolo sannita.

    Ricordiamo che il Sannio è coinvolto oggi da ben 4 progetti. Ma già a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 in provincia di Benevento vennero scavati 17 pozzi. Iniziando da un excursus degli articoli pubblicati dalle più autorevoli riviste internazionali di geochimica, che denunciano l’impatto negativo delle ricerche petrolifere sull’ambiente, i docenti dell’UniSannio hanno illustrato i motivi per cui il mondo accademico sannita dice no alla strada del petrolio.

    In particolare il prof. Valente ha sottolineato ai nostri microfoni i pericoli per l’ambiente e la salute che deriverebbero dalle estrazioni petrolifere, come l’inquinamemento delle falde e delle acque di superficie, l’impatto sulla fauna e la flora. Ma anche i problemi derivanti dalle emissioni rumorose e luminose. Infine la questione dello smaltimento dei rifiuti prodotti dalle attività di perforazione, che sono potenzialmente pericolosi.

    A prendere parte all’incontro attivisti dei movimenti che si oppongono da tempo alle ricerche petrolifere, ambientalisti e cittadini. In particolare una discreta rappresentanza è giunta da Sant’Arcangelo Trimonte. Presente anche il Primo Cittadino del paese che ospita la mega discarica. Disarmante la massiccia assenza dei Sindaci dei Comuni coinvolti dai progetti di ricerca, malgrado l’invito della Provincia avesse sottolineava come per il successo delle iniziative contro i petrolieri fosse “indispensabile la fattiva presenza di tutte le Amministrazioni comunali”.

    Un comportamento in parte censurato dal presidente Cimitile, quando nel suo discorso iniziale ha sottolineato: “La scivolata istituzionale in alcune zone del nostro Sannio” da parte dei Sindaci sulla problematica delle ricerche petrolifere. Intanto domani, in occasione dell’inaugurazione del nuovo stabilimento della Adler ad Airola, il presidente Cimitile si troverà faccia a faccia con il ministro Passera, che di fatto, con il nuovo piano energetico nazionale varato dal Governo Monti, ha aperto la strada ai petrolieri in Italia. “No so se riuscirò a parlare in separata sede con il Ministro – ci spiega Cimitile -, una cosa è certa: abbiamo opinioni diverse sulla questione petrolifera. Lui pensa di attuare un incremento di idrocarburi in Italia del 20%, noi pensiamo che sia una scelta completamente sbagliata”.

    La Provincia, nel corso dell’incontro, ha ribadito la sua intenzione di andare avanti nell’opposizione alle ricerche petrolifere. Ma i tempi stringono. Tra un mese alla Roca dei Rettori arriverà il commissario, anche se molto probabilmente sarà lo stesso Cimitile, che appare fiducioso sulla possibilità di convocare un consiglio aperto ad hoc sulla problematica e l’Assemblea dei Sindaci. “Si, ce la faremo. Deve crescere la mobilitazione sul territorio, dobbiamo saperci difendere anche se abbiamo fatto tanta strada rispetto ai silenzi di tanti anni fa”.

    Sperando che nelle prossime due occasioni, ci sia una presa di coscienza fattiva da parte dei Sindaci, non solo sui problemi legati alle ricerche e trivellazioni petrolifere, ma soprattutto sul ruolo che, in questa fase, sono chiamati a svolgere per salvare il Sannio da un ennesimo scempio, che rischia di far rivivere ai cittadini un film già visto con l’emergenza rifiuti.

    Erika Farese

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