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Il CUR: “Città della Scienza non deve morire”

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“L’incendio che lunedì notte ha distrutto il migliore Science Centre d’Europa ha lasciato tutti noi sconvolti. Al dolore segue però la ferma volontà di contribuire a non vedere vanificata un’esperienza che ha, in maniera esemplare, dimostrato al mondo intero come la conoscenza possa essere volano di sviluppo, civiltà e crescita sostenibile”.
Ad affermarlo in una nota è il CUR, Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Campane.
“Se non saranno dimostrate le cause accidentali, – scrive il Comitato – Città della Scienza è stata distrutta dallo stesso modello culturale che si è impegnata a sconfiggere e ciò non può essere consentito per l’alto valore simbolico che questo evento rappresenta. Reagire è necessario, reagire subito è indispensabile”.
“È stato ferito gravemente – continua – uno dei simboli della nostra comunità fondata sul convincimento che la libertà di pensiero e di parola e la capacità dei giovani di governare il proprio destino, possono essere garantiti soltanto dal continuo stimolo della curiosità intellettuale e dalla personale acquisizione dei mezzi per capire un mondo sempre più complesso.
La missione di facilitatore che si era data Città della Scienza era tutto questo e tale dovrà continuare ad essere soprattutto in un territorio socialmente ed economicamente così fragile come il nostro.
Mai come ora – conclude il CUR – è necessario che istituzioni e cittadini diano il proprio contributo per ricostruire la struttura, ripristinarne i servizi e tutelare il corpo dei 160 lavoratori nel più breve tempo possibile. La forza e l’autorità dei valori condivisi della nostra comunità si misureranno in questo modo”.