Operazione verità su Viespoli e Izzo. Nunzia De Girolamo avverte: “Chi oggi non sostiene il Pdl, non ci sarà domani”

Nunzia De Girolamo, l’unica candidata sannita che ha la certezza assoluta di sedere ancora tra i banchi di Montecitorio il 26 febbraio, ha presentato la squadra che lavorerà soprattutto per portare voti al Pdl alle prossime elezioni. Per la De Girolamo il suo è l’unico partito che ad oggi rappresenta un cambiamento nel panorama Beneventano. “Noi siamo il nuovo. Io nel 73-74 non ero ancora nata, mentre alcuni già erano assessori”.

Lei, giovane e determinata, ha voglia di distinguersi da una classe politica polverosa, che non può sottrarsi alle sue colpe. “Se il Sannio è agli ultimi posti, ha seri problemi, la colpa – commenta la De Girolamo – è di chi per 30- 40 anni è stato al potere in Provincia o al Comune. A queste persone i cittadini devono portare le loro lamentele. Se il Fortore è una terra abbandonata – continua, guardando il sindaco di Castelfranco in Miscano, candidato nella sua lista – la colpa è di chi alla Provincia ha buttato soldi per fare clientele e alimentare le partecipate.”

La deputata uscente va in affondo sul PD, toccando i democratici nel loro baluardo: i temi della legalità e della moralità. “Rivolgo un appello di dignità. Il PD chieda al Sindaco del Comune di Benevento di dimettersi per le sue responsabilità etiche e morali”.

Passa in veloce rassegna i temi del programma elettorale di Berlusconi, ma avanza anche proposte personali. Il primo atto che la De Girolamo promette di compiere ritornata in Parlamento sarà una proposta di legge che funga da lente di ingrandimento sulla situazione degli IACP. Di tutti. “Non farò sconti a nessuno, quando si utilizzano soldi pubblici per fare clientela…”, promette la pidiellina, che deve avere a cuore in modo particolare la questione degli Iacp, e soprattutto deve aver mal digerito l’”errore”, come lo definisce, fatto da Caldoro di consegnare l’Ente per le case popolari a Benevento al PD.

Ad applaudirla, i candidati alla Camera e al Senato. Manca all’appello solo Nicola Formichella, bloccato a Roma per un problema con la macchina. In sala i dirigenti e sostenitori del Pdl sannita. Assente, senza destare particolare stupore, Roberto Capezzone, tanto che la De Girolamo, senza scomporsi troppo, commenta: “Non è chiaro se sia ancora nel Pdl. Non credo che stia ancora così male per Izzo”.

Sguardo al futuro. La De Girolamo lo ribadisce ai giornalisti, e, giocando di anticipo sulle domande dei cronisti, decide di non esimersi dal compiere quella che definisce “un’operazione verità”, per chiarire quanto successo con Viespoli e Izzo, non candidati dal partito. Accomunati dallo status di trombati, i due senatori uscenti hanno però storie diverse. Viespoli, eletto nelle fila del Pdl, seguì Fini nella sua scissione con Futuro e Libertà. Un’esperienza molto breve. Ritornò a dare il suo appoggio a Berlusconi, ma con un gruppo parlamentare diverso dal Pdl, come sappiamo, quello di Coesione Nazionale. Cosimo Izzo, sempre fedele al Pdl e a Berlusconi, è ora fuori per una deroga, mai arrivata, che avrebbe sanato il problema alla sua non candidabilità dovuta a raggiunti limiti di età. Una esclusione dalla corsa elettorale, che ha irritato non poco, Cosimo Izzo, tanto da esporre il suo disappunto in una conferenza stampa, durante la quale non risparmiò da stoccate la coordinatrice provinciale e, addirittura, arrivò a mettere in discussione l’appoggio, con il suo pacchetto di voti, al Pdl. Come Capezzone, anche Izzo oggi non c’era nella sede di via Flora.

Dopo aver sottolineato di non essere una “strega” e che lei con la compilazione delle liste non centra nulla, quella che ormai sembra essere una donna sola al comando, esordisce: “Mi dispiace che dopo 40 anni di politica, Izzo non sia nelle liste. Ma un partito si sostiene anche se non si è candidati, altrimenti significa che si sta solo per la poltrona”. E continua: “Ho avvisato Izzo, in un’incontro al bar Moulin Rouge, di muoversi bene con i vertici nazionali per avere la deroga ed essere inserito delle liste. Lo stesso ho fatto con Viespoli. Entrambi li ho sentiti prima della chiusura delle liste. Certo però che se dopo 40 anni di politica, ci si aggrappa ad una telefonata qualcosa non va”.

“Chi non c’è oggi, non ci sarà domani”, chiosa con questo avvertimento la battagliera De Girolamo, rivolto a chi non si sta impegnando nella campagna elettorale per il partito. Anche se sta perdendo pezzi di esponenti che sono stati importati per il Pdl sannita, la leadership della De Girolamo non appare per niente opaca, ma libera, in solitaria, di guidare il suo partito.

Erika Farese