Comune di Benevento
Dopo il consiglio comunale l’opposizione attacca: “Pepe lasciato solo anche dalla sua maggioranza”

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“Nel lungo dibattito in Consiglio comunale è emerso un dato agghiacciante: la solitudine del sindaco Fausto Pepe, che è stato costretto a difendersi praticamente da solo dagli attacchi dell’opposizione”.
Inizia così la nota dei gruppi di minoranza al Comune di Benevento che sottolinea: “Se si eccettuano infatti lo scontato (e dovuto) intervento del capogruppo Pd Miceli e quello dell’ex lealista Nazzareno Lanni, oltre ai due risibili flash, durati qualche secondo, di Zollo e Zoino, non c’è stato un solo consigliere comunale di maggioranza che si sia alzato in piedi per spendere qualche parola in favore del primo cittadino, abbandonato al proprio destino anche dagli assessori, perché a parte Cosimo Lepore (l’unico a restargli accanto per tutto il tempo con spirito battagliero) e qualche altra fugace apparizione, nessuno di questi ha avuto il coraggio di farsi vedere accanto a lui se non per una semplice “toccata e fuga”.
Fausto Pepe – prosegue la nota dell’opposizione – è ormai sostenuto dai suoi consiglieri soltanto numericamente, perché a costoro fa comodo restare in possesso dello scranno, e pertanto pur mantenendo in piedi il suo sindacato, in realtà cercano di prendere le distanze da colui che ormai ritengono “marchiato” dalle indagini da cui è interessato. Un atteggiamento che diventa ancor più censurabile quando i consiglieri in questione se la prendono con Mario Cangiano, uno che la pensa come loro ma che a differenza loro ha avuto il coraggio di uscire con la testa da sotto al cuscino e di manifestare pubblicamente il suo pensiero (“Mi vergogno di far parte di questa maggioranza, io con queste cose non c’entro nulla” ha dichiarato nel suo primo intervento riferendosi alle questioni giudiziarie).
L’ipocrisia regna sovrana nella maggioranza di un Fausto Pepe sempre più isolato il quale, a questo punto, anche alla luce della mancanza di fiducia che proviene direttamente dai suoi assessori e dai suoi consiglieri, farebbe bene a rassegnare le dimissioni e a restituire la parola agli elettori, mandando così a casa tutti quei falsi amici che gli ronzano intorno, gente che lo affianca solo per coltivare i propri interessi e che poi alla prima occasione cerca di marcare una differenza con lui e i suoi amici più stretti.
L’esempio più calzante – concludono i consiglieri di minoranza a Palazzo Mosti – della considerazione che ha il Pd verso il sindaco Pepe sta nella continua mortificazione degli uomini a lui più vicini (di esempi se ne potrebbero citare tanti, come nel caso ultimo di Peppe Zollo costretto a ritirare la candidatura a presidente del Consiglio comunale, o, per il recente passato, l’aspirazione, immediatamente bruciata, di Lanni verso la segreteria cittadina), i quali, lasciando Lealtà per Benevento, ora nel Pd contano come il due a briscola”.